“ANELLO PROU’
RENE’ – LAGHI DEL GORZERNTE”
- Bric lagolungo “punto panoramico”(mt. 916 s.l.m.)
- tempo di percorrenza 4h 30'
- dislivello complessivo (mt. 480)
- segnavia (linea bianca – linea rossa)
- parte della tappa 23 (AV) da osservatorio C.A.I.
a Prou René
- (E1 - variante) - (E7)
- parte della tappa 23 (AV) da osservatorio C.A.I.
a Prou René
- (E1 - variante) - (E7)
- periodo – 24 giugno 2010
Partendo da Genova bisogna percorrere l’autostrada (A 7) in direzione Milano e uscire al casello di Bolzaneto.Tenere la destra prendendo la SS-35 per Pontedecimo e proseguire sulla provinciale verso Isoverde.
Superato Campomorone
svoltare a sinistra sul ponte di Ceranesi e iniziare a salire verso i “Piani
di Praglia”......ci fermiamo in località "Proù René"
…..questo
itinerario, inaugurato ufficialmente il 14 aprile 1996, in occasione delle
celebrazioni per il cinquantenario del C.A.I. di Bolzaneto, permette di
coniugare l'aspetto naturalistico e didattico con l'escursionismo….Vicino alla bacheca
illustrativa del “sentiero naturalistico laghi del Gorzente” troviamo una
piccola stradina asfaltata dove, dopo
poche decine di metri sulla destra inizia il nostro anello con segnavia “linea bianco-rossa”…
…..
oltrepassata una costruzione, si prende un sentiero sulla destra in leggera discesa
che raggiunge un prato sul fondo di una valletta e continua per radure seguendo
la sponda destra orografica del Rio Gorzente fino ad un primo guado. Ci
troviamo nella indicata (zona umida)….
…si
continua per boschi di castagni riattraversando il ruscello e, poco dopo, si
arriva al bivio sulla destra per il Giogo di Paravanico. Proseguendo a sinistra fino ad arrivare ad una neviera.
Lasciata la neviera si attraversa un fosso e, svoltando a sinistra, ci si
immette sull'antica mulattiera che conduceva da Campomorone alle Capanne di
Marcarolo, superata una piccola radura paludosa si arriva ad un grosso masso
detto "Pietra del Grano".
….proseguiamo finché non
iniziamo a scorgere alla nostra destra il “Lago Lungo”….costeggiamo la sponda
meridionale in discesa sino a guadare il “Rio Capuzzi” e il "Rio Lischeo”....
….passiamo
ora quasi a pelo d'acqua su uno stretto
sentiero molto suggestivo che costeggia il
Lago Lungo in direzione della diga fino ad un bivio dove il sentiero prosegue
fino alla diga…
….un cancello chiuso ci fa invece proseguire a sinistra prendendo un ripido pendio nel bosco fino ad uno spiazzo dove esisteva una carbonaia. Si continua a salire sempre in mezzo al bosco di faggi, castagni, roveri e frassini….
ci godiamo la meravigliosa vista sul “Figne” e sui laghi sottostanti…..
…i
laghi del Gorzente sono un gruppo di tre invasi artificiali dell'Appennino
ligure che alimentano gli acquedotti di Genova: il lago Lungo (684 mt.) ed il lago Badana (700 mt.) a monte, il lago Lavezze o Bruno
(646 mt.) a valle. Il lago Lavezze ed il lago Lungo si trovano al confine tra
la provincia di Genova e la provincia di Alessandria, mentre il lago Badana si
trova completamente in territorio piemontese. Si trovano nel territorio dei
comuni di Bosio (AL), Campomorone (GE) e Ceranesi (GE)…Dal lago Lavezze ha
inizio una galleria di 2300 m che, passando sotto l'Appennino, convoglia
l'acqua a Gallaneto (nel comune di Campomorone, in Alta Valpolcevera) dove si
trovano gli impianti di filtraggio e smistamento….
…i
tre laghi fanno parte, per quel che riguarda la parte che ricade nella
provincia di Alessandria, del Parco Regionale delle Capanne di Marcarolo. Il
lago Lungo è alimentato dal rio Lischeo, le cui acque discendono dai vicini
monte Poggio (1081 m) e monte Orditano (950 m). Anche il lago Badana è
alimentato dai rivi che discendono dal monte Poggio, mentre il lago Bruno,
oltre alle acque provenienti dai due invasi a monte, è alimentato dai corsi
d'acqua del monte delle Figne (1172 m) e del monte Taccone. Il lago Bruno
inoltre è alimentato da una galleria, realizzata negli anni 20 del Novecento,
che raccoglie le acque di diversi rivi, il cui corso naturale sboccava nel
Gorzente a valle della diga. Un canale, che seguitava in un'altra galleria,
portava sempre al lago Bruno alcuni rivi provenienti dalla zona della
Benedicta, ma per la mancanza di manutenzione quest'opera non svolge più la sua
funzione. Dal 2005 il lago Badana è stato svuotato per lavori di manutenzione
alla diga, gli altri due laghi invece continuano ad essere alimentati….
…..iniziamo una discesa sul
vuoto molto ripida aiutandoci con un corrimano fino a giungere sotto la diga, attraversiamo
il Lago Bruno su un ponte di ferro. Sulla sponda
opposta la strada sterrata e di cemento raggiunge la casa dei guardiani e, dopo
una cinquantina di metri, la si lascia per prendere un sentiero a sinistra che
affronta un pendio boscoso; Prima però facciamo una piccola sosta per
ristorarci sul tavolino vicino alla chiesetta…..
…superiamo un impianto
dell’acquedotto e pieghiamo a sinistra
con una brusca salita, usciti dal
bosco scorgiamo ancora da distante il “Lago Bruno” e ci dirigiamo con un’impegnativa pendenza verso il “Sacrario dei Martiri
di Passo Mezzano” a 800 mt. (Sorge nel
punto dove l'8 aprile 1944, furono trucidati 14 partigiani che erano sfuggiti
al rastrellamento nazi-fascista del 6 aprile alla Benedicta.)…
….prendiamo fiato e
saliamo ancora per raggiungere il punto più panoramico a (916 mt.) …il “Bric
Lago Lungo” dove troviamo una simpatica panchina da dove ci godiamo una completa visuale dei
laghi del Gorzente….
…. Proseguiamo il nostro percorso
verso Est con alternati sali-scendi fino a congiungerci con l'Alta Via dei
Monti Liguri (AV) e al sentiero E/1, che lasceremo presto proseguendo verso sud per
circa 30' raggiungendo l'oservatorio
naturalistico del C.A.I. di Bolzaneto ....
…l’osservatorio
naturalistico CAI di Bolzaneto è utilizzato come appoggio e sosta per le visite
guidate ospita al suo interno una piccola mostra permanente. Per la costruzione e la manutenzione
delle dighe venne messa in opera una teleferica costruita su tralicci in legno che
venne poi smontata per scopi bellici durante la 1° guerra mondiale e
successivamente ricostruita con tralicci in ferro…
…..un piccolo rifugio
aperto e una vecchia teleferica ormai in disuso fanno da scenario a quest’area
verde; torniamo indietro
al bivio dell'AVML per scendere nuovamente, superiamo la sorgente detta "Fontana dei
Segaggin"(mt. 852) al Valico di Prato Leone….
…..incontriamo la sterrata che porta ai Laghi del Gorzente,
noi invece seguiamo il sentiero che risale le pendici del Bric Roncasci e lo
superiamo continuando fino a raggiungere di nuovo la strada per i laghi che
prosegue seguendo sempre il tracciato dell'AVML, raggiungendo infine il Valico
di Prou Renè dove era partito il nostro percorso che stranamente inizia e
finisce in discesa !!!
LA STORIA DEL SACRARIO
…ceduto
dai monaci benedettini e passato in proprietà di diverse famiglie, il luogo
divenne riconosciuto a livello nazionale in seguito ad un tragico episodio
della storia italiana del secondo dopoguerra. Il sacrario fu, infatti, teatro
del più efferato eccidio tra gli eventi che contraddistinsero la Resistenza
Italiana, perpetrato a danno dei partigiani alessandrini.
In
quei monti, dal 1943, si erano rifugiati numerosi renitenti alla leva, militari
che avevano abbandonato l’Esercito e antifascisti, costituendo la Brigata
Garibaldi Liguria e la Brigata autonoma Alessandria.
Dal
6 all’11 Aprile del 1944, il comando tedesco di Genova iniziò un’azione
anti-partigiana, volta a stanare le resistenze dei ribelli nella zona del monte
Tobbio, per rendere più sicure le strade di collegamento tra il Piemonte e la
Liguria. Partirono con un cospicuo contingente di uomini e iniziarono ad
appiccare incendi tra montagne e casolari. I partigiani, privi di
organizzazione e di armi, invece di disperdersi, decisero di cercare rifugio
nella cascina della Benedicta, sede del comando partigiano, in attesa di
comandi. Una volta arrivati lì, tuttavia, vi trovarono il nemico. Furono in 147
i partigiani a perdere la vita, rinchiusi nella cappella adiacente e fucilati.
Altri, circa 400 uomini tra partigiani e giovani contadini della zona, vennero
inviati nei campi di concentramento tedeschi…
…oggi
la vecchia abbazia è un complesso monumentale. Tra il 2000 e il 2009, infatti,
in seguito ad un lavoro di restauro e recupero, è stato costituito il Sacrario
dei Martiri della Benedicta e, annualmente, viene ricordato l’eccidio tramite
una manifestazione nazionale.