COLLE
DELLA MADDALENA - LAGO DI ROBURENT 2016
Lac
de l’Oronaye (2411 mt.)
Colle
di Roburent (2496 mt.)
Lago
sup. di Roburent (2426 mt.)
Tempo
di percorrenza 3h 15’
Dislivello
– ( 500 mt.)
Dislivello
sul Lago – ( 70 mt)
Segnavia
– giallo–rosso
Periodo
– Domenica 4 settembre 2016
….impostiamo in navigatore “Genova – Colle della
Maddalena”…. imbocchiamo l’autostrada
Ge-Ventimiglia A 10 e all’uscita di Savona svoltiamo a destra sulla A6 Savona-Torino (Verdemare). Poco dopo
Carrù troviamo il raccordo con Cuneo sulla nuova A 33, Cuneo Est è la nostra
uscita, Boves e Borgo San Dalmazzo ci portano in Valle Stura sulla Statale 21 ….incontriamo Demonte e Vinadio,
sfioriamo Sambuco, superiamo Argentera…..
….il valico della Maddalena (1996 mt.), denominato dai
francesi Col de Larche, limite convenzionale di separazione tra Alpi Marittime
ed Alpi Cozie, collega il basso Piemonte all'alta Provenza attraverso le valli
della Stura di Demonte, affluente del Tanaro, e dell'Ubaye, affluente della
Durance, ed è percorso da un'importante e trafficata strada asfaltata; 20
tornanti numerati ci portano vicino alla sommità del colle dove si trova anche una
stele in onore di Fausto Coppi il quale ha vinto in solitaria una tappa del
giro d'Italia 1950 proprio in questo luogo….
…….il
primo vallone che si apre a destra scendendo dal colle della Maddalena offre la
possibilità di diverse escursioni in un’ambiente davvero spettacolare, dominato
da cime dal tipico aspetto dolomitico: tra queste quella che sale al “Colle di
Roburent” (2496 mt.) aggiunge al fascino di pareti rocciosi di chiara roccia
calcarea con imponenti stratificazioni, grandi colate detritiche, ghiaioni e
praterie, la presenza di numerosi laghi……
….ci
giriamo un attimo ad osservare la strada fatta, l’ampia insellatura del “Col De Larche”
e del
“Vallone du Lauzanier”, la “Valle dell’Ubayette” è un buon punto di
osservazione….
…..continuiamo
a salire con passi diversi fino ad incontrare un dosso ( 2270 mt.) seguito da una piana erbosa circondata da colate detritiche. Si trascura
il sentiero verso destra (troppo diretto e poco panoramico) e allunghiamo a
sinistra su un sentiero che sale al “Col De Monges”; al crocevia con il Col de
la Gipiere proseguiamo invece verso destra seguendo
un tracciato che si allunga attraverso
la prateria alpina interrotta da affioramenti rocciosi…..
….una
gran quantità di pecore e capre (ormai distanti dalla transumanza) pascolano in
alpeggio dinnanzi a noi, il pastore che le segue con due cani si assicura che
la nostra cucciola sia al guinzaglio per non creare disagi al suo lavoro, la stagione d’alpeggio è quasi al termine ,
l’erba è ancora fresca ovunque, il sole
scalda ancora tanto. I campanacci al
collo dei greggi fanno musica in tutto il vallone….
….la
transumanza è la migrazione stagionale dei greggi, delle mandrie e dei
pastori che si spostano da pascoli situati in zone collinari o montane (nella
stagione estiva) verso quelli delle pianure (nella stagione invernale)
percorrendo le vie naturali. La sua etimologia deriva dal verbo
transumare, ossia: attraversare, transitare sul suolo. La transumanza da alcuni
anni è diventata un momento di animazione delle vallate grazie alle feste, che
permettono di riscoprire il territorio ed i mestieri legati alla pastorizia.
Questa riscoperta è particolarmente evidente in Alsazia, nei Pirenei, sulle
Alpi e nella zona Massiccio Centrale….
….il
confine italiano si trova a pochi passi, così come il Parco del Mercantour. In
un antica valle glaciale circondata da cime frastagliate si forma il Lago
Oronaye, e un po’ più su quello di Roburent, il posto è fantastico, tira vento
da Nord-Ovest e lasciamo che la mente spazi…. qui la natura assorbe chi cammina,
le campane delle pecore e delle capre al
pascolo musicano una melodia rilassante
e i richiami marmotte sembrano che cantino la loro gioia……
…negli
anni 1823-1825 è stata attuata una revisione dei confini tra Stato Sabaudo e
Francia, che ha visto impegnati gli ingegneri militari di entrambe le parti in
una ricognizione sui luoghi. La revisione è stata la conseguenza della
Restaurazione del 1815, seguita alla sconfitta di Napoleone. Il lavoro
diplomatico ha portato alla stesura di descrizioni dei confini, carte
geografiche e sistemazione di cippi confinari lungo tutto l'arco alpino,
posizionati in modo che da ciascuno si potessero vedere quello precedente e
quello successivo. Su ogni cippo erano impressi gli stemmi delle rispettive
casate regnanti: da un lato il giglio di Francia, dall'altro la croce Sabauda…
…arriviamo al Colle di Roburent (2496 mt.) che pone in comunicazione
la “Vallée de l’Ubaiette” con la Valle stura di Demonte, il panorama si apre
amplissimo anche verso le Alpi Marittime, limpide
e spazzate dal passaggio del “Maestrale”……
…..superando
i “Cippi” di frontiera, il panorama si apre sul grande lago superiore (2426 mt.) già
in territorio piemontese dalla strana forma irregolare. Sul percorso di salita
incombono alcune vette spettacolari, come la lunga e dentellata cresta che
dalla Téte de Villadel” si allunga fino alla Téte De Moise altrimenti nota come “Oronaye” (3100 mt.).
Proprio quest’ultima cima caratterizza il paesaggio di una buona metà
dell’escursione in particolare, dal Colle di Roburent la sua cima tormentata,
dalla quale scendono un paio di spettacolari conoidi di detriti, domina il
paesaggio verso settentrione….
……ci
prepariamo a rientrare, affrontiamo lo stacco di salita interessante per
raggiungere nuovamente il “Colle di Roburent” e da li in poi la discesa ci
accompagna in poco più di un’ora a destinazione. E’ un sentiero poco impegnativo
infatti è molto frequentato anche dalle famiglie perché non prevede grandi dislivelli….
L'Oronaye
è il primo massiccio delle Alpi Cozie che si incontra percorrendole da sud, ovvero
dal Colle della Maddalena. Si trova sullo spartiacque alpino principale, sul
confine tra la valle dell'Ubaye in Francia e la val Maira in Italia (44°26′28.96″N
6°56′01.79″E). Nella parte italiana appartiene, dal punto di vista
amministrativo, alla provincia di Cuneo; nella parte francese appartiene al
dipartimento delle Alpi dell'Alta Provenza. Si presenta come una massiccia
sporgenza calcarea sulla cresta principale, dai fianchi dirupati in tutte le
direzioni.
Dal
punto di vista geologico, la montagna è formata da un calcare dolomitico del
Trias medio, che si appoggia su una base di marmi fratturati e flysch neri. La
roccia che la compone è notevolmente friabile; l'attività alpinistica richiede
quindi preferenzialmente l'utilizzo del caschetto.