“COLLE
GREGURI – ANELLO DELLA ROCCA CASTELLO e
PROVENZALE”
Chiappera "campo base"(mt. 1650 s.l.m.)
Colle
Greguri (mt. 2310 s.l.m.)
- tempo di percorrenza 3h 30’
-
segnavia - GTA- SRC - dal campo base fino al
"Grange Collet" - T 14 – T 12
-
periodo - sabato 16 agosto 2008
….partendo
da Genova, imbocchiamo l’autostrada
Ge-Ventimiglia A 10 con la prima deviazione a Savona verso Tornino; la “Verdemare” A 6 con uscita a Mondovì.
Cuneo è la prima destinazione, seguono le indicazioni per Caraglio (oppure da
Mondovì per Borgo S.Dalmazzo e quindi Caraglio), quindi si raggiunge Dronero e
da qui si imbocca la Val Maira verso Acceglio. La strada prosegue tortuosa
nella stretta valle che si risale sino a Chiappera (mt. 1614) l'ultimo borgo
abitato dell'Alta Valle Maira; da qui la strada prosegue ancora con un breve
tratto di asfalto, e termina proprio in corrispondenza del “Rifugio Campo Base”
ai piedi della Rocca Provenzale; (per poi portarsi su sterrato ai piedi delle
Cascate di Stroppia)...
…..dal
campo base si segue la strada sterrata che costeggia il torrente, superiamo
l’area campeggiabile senza frontiere delle cascate di Stroppia, ci lasciamo
alla nostra sinistra il sentiero “Dino Icardi” e iniziamo la salita nella “valle del Maurin” sul
segnavia GTA (Grande Traversata delle Alpi) e SRC (Sentiero Roberto Cavallero)…
all'inizio la pendenza è modesta, dopo un po’ diventa sostenuta sino al bivio della
“Grange Ciarviera (mt.1903)…

….questo
itinerario ad anello si può anche percorrere in senso opposto, accusando però
una pendenza da subito più aggressiva…

….passiamo
la croce e lo sterrato pianeggia leggermente sino al bivio (T 14),saliamo attraverso un'ampia conca pascoliva che con
decisi tornanti ci propone davanti alla “Rocca Castello”….
….il
(segnavia T 14) ci accompagna su uno stretto sentiero su manto erboso fino al Colle Greguri (mt. 2310) dove troviamo un'opera fortificata del Vallo Alpino, Bunker
italiano, risalente al periodo tra le due guerre con due feritoie aperte sul
vallone del Maurin e accessibile da
dietro (lato Acceglio), molto ben conservato e ragionevolmente pulito, in caso
di emergenza può fungere da bivacco….
….la
“Rocca Provenzale” è una montagna delle Alpi Cozie, che domina la conca
terminale della valle Maira, in comune di Acceglio (CN). È un caratteristico
"corno" roccioso, posto in posizione isolata a monte dell'abitato di
Chiappera, è costituito da una lunga dorsale rocciosa, allungata in direzione
nord-sud, che precipita con fianchi dirupati ed omogenei su entrambi i versanti
est ed ovest. Ad ovest domina la valle del Maurin, appunto da Chiappera fino
alle grange Collet ed alla biforcazione del vallone dell'Infernetto; ad est,
domina due valloncelli laterali, uno in salita da Chiappera, l'altro dalle
grange Collet, che si incontrano in testata in corrispondenza del colle Greguri
(mt. 2319)….
…il
massiccio roccioso presenta diverse punte. La cresta, disposta in direzione da
sud a nord, si innalza con relativa regolarità fino a raggiungere un primo
culmine alla Croce Provenzale (2402 m). Qui la cresta diventa più frastagliata,
e si abbassa fino alla punta Figari (2345 m). Da qui la cresta procede affilata
fino alla base della successiva Torre Castello (2448 m), separata da una
profonda spaccatura verticale dalla Rocca Castello (2451 m), la massima
elevazione della montagna. Le coordinate indicate nel box si riferiscono al
Monte Castello; la Croce Provenzale ha coordinate 44°30′32″N 6°55′19″E.
….mantenendosi
sul sentiero principale (segnavia T 12) si scende ora a tornanti con tratti più ripidi tra erba rada e qualche detrito roccioso. Ci
lasciamo a sinistra il bivio per il Colle dei Rui (segnavia T17)…poco più giù
una larga piana con vivi segni del pascolo....
….un’asfaltata
dentro un boschetto riporta l’itinerario
al “rifugio Campo Base”, noi però
proseguiamo su un sentiero che tira giù
diritto sino al paese di Chiappera trovandoci così davanti alla piccola chiesetta …
La
Croce Provenzale, precedente denominazione della Rocca Provenzale, fu
sicuramente salita già nell'800 da pastori e valligiani, il suo vecchio
toponimo deriva dalla croce posta sulla vetta. La leggenda vuole che Don
Agostino Provenzale, parroco della fraz. Lausetto di Chiappera, chiamato alle
armi in occasione della I guerra di indipendenza italiana, cadde accanto al
proprio cavallo abbattuto dal nemico durante la battaglia di Novara del 1848.
Ben consapevole della fine che avrebbe fatto se scoperto ferito dal nemico,
decise di sventrare il proprio cavallo nascondendosi al suo interno. Qui fece
solenne giuramento: in caso di ritorno a casa sano e salvo, avrebbe costruito
una croce proprio in cima a quel picco che sovrasta Chiappera. Tornato tra le
mura amiche, mantenne il voto fatto e con l'aiuto di un gruppo di residenti
costruì una
croce che portò a pezzi sulla cima, nel giro di tre giorni, con l'aiuto di
corde e verricelli.