mercoledì 22 luglio 2015

Cascate di Stroppia (campeggio) - Bivacco G. Barernghi (lago di Stroppia) 2015



“CASCATE DI STROPPIA – BIVACCO G. BARENGHI”


Cascate di Stroppia (mt. 1650 s.l.m.)
Bivacco G. Barenghi (mt. 2815)
- tempo di percorrenza – 7h
-dislivello – mt. 1165
- segnavia – giallo / blu 
  (sentiero Dino Icardi)
- periodo – domenica 5 Luglio 2015




….partendo da Genova, imbocchiamo  l’autostrada Ge-Ventimiglia A 10 con la prima  deviazione  a Savona verso Tornino;  la “Verdemare” A 6 con uscita a Mondovì. Cuneo è la prima destinazione, seguono le indicazioni per Caraglio (oppure da Mondovì per Borgo S.Dalmazzo e quindi Caraglio), quindi si raggiunge Dronero e da qui si imbocca la Val Maira verso Acceglio. La strada prosegue tortuosa nella stretta valle che si risale sino a Chiappera (mt. 1614) l'ultimo borgo abitato dell'Alta Valle Maira; da qui la strada prosegue ancora con un breve tratto di asfalto, e termina proprio in corrispondenza del “Rifugio Campo Base” ai piedi della Rocca Provenzale; per poi portarsi su sterrato ai piedi delle Cascate di Stroppia dove  le nostre donne montano la  tenda ..







…..di buon ora ci incamminiamo passando il ponticello “delle Fie” (mt.1677), passiamo davanti al grande salto di 500 mt. delle “cascate di Stroppia” che raggiungono il loro massimo splendore nei mesi tardo primaverili; poco oltre un cartello caratteristico indica l’origine del sentiero….






…. Inizialmente il sentiero sale serpeggiando verso nord-ovest con radi larici, invertiamo a sud superando il primo salto roccioso, dove ci lasciamo sulla destra il vecchio sentiero che con percorso meno agevole si destreggia lungo la placconata rocciosa; uno stretto sentiero ci porta fino al maestoso salto mediano della cascata dove un piccolo ponte di legno ci fa proseguire …..







….l’alba ci sorprende da dietro il gruppo quarzistico  “Castello-Provenzale”; ci fermiamo qualche minuto per goderci lo spettacolo …. 

 


…. saliamo nuovamente verso nord; fino a sbucare su una  verde conca, ridente belvedere abbellito da rododendri e fischi acuti di marmotte. Proseguiamo su una ripida china di franosi detriti che ci porta fino alla base della parete sud-est, si supera a sinistra un piccolo rivolo sino alla grande bastionata rocciosa ….








 

….grazie all’opera del “Battaglione Alpini Valcamonica” (1939-40) proseguiamo ora lungo il  sentiero scavato nella roccia,  alquanto suggestivo, fino a sbucare su un verde strapiombo dove sorge il rifugio “Stroppia” (mt. 2260). Da quest’orlo si gode di una meravigliosa vista sull’Alta Val Maira…..





….dal rifugio il sentiero si allunga in direzione sud sino a superare il primo salto della cascata, abbiamo davanti il versante  nord della “Rocca Bianca” (mt. 3021), saliamo sino al “passo dell’Asino” (mt. 2302) e con una breve discesa raggiungiamo  la sponda occidentale del lago Niera….





….ci stacchiamo dal lago e notiamo a destra annidata sotto le rocce la “capanna di Stroppia” usata un tempo dai pastori; poco dopo si stacca a sinistra il sentiero per il “passo della Forcellina” ed il “colle della Portiola” ma noi siamo ormai concentrati nel risalire la grandiosa valle sospesa detta “Vallonasso di Stroppia”. Incontriamo sulla sinistra un verde pianoro per il “col di Nubiera”, (non mancano le marmotte)….
















 


….con flessione verso nord il sentiero si eleva ora verso la parte superiore del “Vallonasso” lasciando a ovest la grandiosa muraglia verticale rossastra che si allunga dal “Buc de Nubiera” al “Bric de Chambeyron” dove spicca l’enorme sperone “del “Pariàs Coupà” (mt. 3248)…






















…ci lasciamo sulla destra  due piccoli laghetti; superiamo un grosso masso sul sentiero proprio in corrispondenza del cartello indicatore ( Bivacco Barenghi 0,10) e poco dopo stacchiamo verso destra (nord-est) lasciando la diramazione per il “Col di Gippiera” ed in breve raggiungiamo la spianata che sovrasta il lago del Vallonasso di Stroppia (il più grande della Val Maira) in un luogo  tra i più suggestivi delle “Alpi Cozie” dove sorge il piccolo “Bivacco Giuseppe Barenghi” (mt. 2815)…..









….dopo uno spuntino e annesso riposo, ci prepariamo a rientrare proseguendo il sentiero “Dino Icardi” in direzione “Colle dell’Infernetto” (mt. 2783); ma alcuni escursionisti, forse un po’ più esperti ce lo sconsigliano, quindi prima di girare verso est in prossimità della “Guglia Bonacossa (mt. 2810) scendiamo sulle due pozze d’acqua viste precedentemente per poi rientrare sul sentiero già percorso…




 ….questo itinerario costeggia ad oriente la cima più elevata della Val Maira, il “Brec de Chambeyron”(mt. 3389) e porta il nome di Dino Icardi, alpinista e figlio di questa valle, prematuramente scomparso  nel 1988 per malattia. L’itinerario prettamente di carattere escursionistico, si snoda tra monti che spesso superano i 3000 metri di altitudine in un’ambiente che muta costantemente sia con il progredire del cammino, sia secondo l’altitudine …
 




….il segnavia giallo e blu ci segue su vecchi sentieri che raccordano il Vallonasso con l’Infernetto, due tra i più selvaggi ma affascinanti valloni della zona dove fortunatamente la natura è ancora intatta e tale da conservare. Un’escursione in montagna, anche se facile, richiede pur sempre l’osservanza di quelle norme indispensabili per superare in sicurezza una gita in ambiente alpino quali: buona conoscenza della montagna, equipaggiamento adeguato, un minimo di prudenza e un buon allenamento alla camminata…..

 





 
















….anche in discesa il Vallonasso sembra infinito, soprattutto per il caldo, ma una volta arrivati al salto della cascata (passo dell’asino), in neanche un’ora, prestando sempre attenzione a particolari passaggi esposti, raggiungiamo la piana di Stroppia dove abbiamo montato la tenda….



….dal campo base di Chiappera (mt 1614) a salire nella valle del Maurin , si ha la possibilità di campeggiare “senza frontiere”; in tutto il rispetto della natura e nella massima tranquillità. Punto focale dei sentieri di traversata (GTA, Via Alpina, Percorsi Occitani, Dino Icardi, Roberto Cavallero, Montagne Senza Frontiere, Tour dello Chambeyron, Pier Giorgio Frassati) e baricentro dell'anello superiore delle piste per lo sci di fondo di Acceglio.