“CASCATE DI STROPPIA – BIVACCO G. BARENGHI”
Cascate di Stroppia (mt. 1650 s.l.m.)
Bivacco G. Barenghi (mt. 2815)
- tempo di percorrenza – 7h
-dislivello – mt. 1165
(sentiero Dino Icardi)
- periodo – domenica 5 Luglio 2015
….partendo da Genova, imbocchiamo l’autostrada Ge-Ventimiglia A 10 con la
prima deviazione a Savona verso Tornino; la “Verdemare” A 6 con uscita a Mondovì.
Cuneo è la prima destinazione, seguono le indicazioni per Caraglio (oppure da
Mondovì per Borgo S.Dalmazzo e quindi Caraglio), quindi si raggiunge Dronero e
da qui si imbocca la Val Maira verso Acceglio. La strada prosegue tortuosa
nella stretta valle che si risale sino a Chiappera (mt. 1614) l'ultimo borgo
abitato dell'Alta Valle Maira; da qui la strada prosegue ancora con un breve
tratto di asfalto, e termina proprio in corrispondenza del “Rifugio Campo Base”
ai piedi della Rocca Provenzale; per poi portarsi su sterrato ai piedi delle
Cascate di Stroppia dove le nostre donne
montano la tenda ..
…..di buon ora ci incamminiamo passando il ponticello “delle
Fie” (mt.1677), passiamo davanti al grande salto di 500 mt. delle “cascate di
Stroppia” che raggiungono il loro massimo splendore nei mesi tardo primaverili;
poco oltre un cartello caratteristico indica l’origine del sentiero….
…. Inizialmente il sentiero sale serpeggiando verso
nord-ovest con radi larici, invertiamo a sud superando il primo salto roccioso,
dove ci lasciamo sulla destra il vecchio sentiero che con percorso meno agevole
si destreggia lungo la placconata rocciosa; uno stretto sentiero ci porta fino
al maestoso salto mediano della cascata dove un piccolo ponte di legno ci fa
proseguire …..
….l’alba ci sorprende da dietro il gruppo quarzistico
“Castello-Provenzale”; ci fermiamo qualche minuto per goderci lo spettacolo
….
…. saliamo nuovamente verso nord; fino a sbucare su una
verde conca, ridente belvedere abbellito da rododendri e fischi acuti di
marmotte. Proseguiamo su una ripida china di franosi detriti che ci porta fino
alla base della parete sud-est, si supera a sinistra un piccolo rivolo sino
alla grande bastionata rocciosa ….
….grazie all’opera del
“Battaglione Alpini Valcamonica” (1939-40) proseguiamo ora lungo il
sentiero scavato nella roccia, alquanto suggestivo, fino a sbucare
su un verde strapiombo dove sorge il rifugio “Stroppia” (mt. 2260). Da
quest’orlo si gode di una meravigliosa vista sull’Alta Val Maira…..
….dal rifugio il sentiero si allunga in
direzione sud sino a superare il primo salto della cascata, abbiamo davanti il
versante nord della “Rocca Bianca” (mt. 3021), saliamo sino al “passo
dell’Asino” (mt. 2302) e con una breve discesa raggiungiamo la sponda
occidentale del lago Niera….
….ci stacchiamo dal lago e notiamo a destra annidata sotto
le rocce la “capanna di Stroppia” usata un tempo dai pastori; poco dopo si
stacca a sinistra il sentiero per il “passo della Forcellina” ed il “colle
della Portiola” ma noi siamo ormai concentrati nel risalire la grandiosa valle
sospesa detta “Vallonasso di Stroppia”. Incontriamo sulla sinistra un verde
pianoro per il “col di Nubiera”, (non mancano le marmotte)….
….con flessione verso nord il sentiero si eleva ora verso la
parte superiore del “Vallonasso” lasciando a ovest la grandiosa muraglia
verticale rossastra che si allunga dal “Buc de Nubiera” al “Bric de Chambeyron”
dove spicca l’enorme sperone “del “Pariàs Coupà” (mt. 3248)…
…ci lasciamo sulla destra due piccoli laghetti;
superiamo un grosso masso sul sentiero proprio in corrispondenza del cartello
indicatore ( Bivacco Barenghi 0,10) e poco dopo stacchiamo verso destra
(nord-est) lasciando la diramazione per il “Col di Gippiera” ed in breve
raggiungiamo la spianata che sovrasta il lago del Vallonasso di Stroppia (il
più grande della Val Maira) in un luogo tra i più suggestivi delle “Alpi
Cozie” dove sorge il piccolo “Bivacco Giuseppe Barenghi” (mt. 2815)…..
….dopo uno spuntino e annesso riposo, ci prepariamo a
rientrare proseguendo il sentiero “Dino Icardi” in direzione “Colle
dell’Infernetto” (mt. 2783); ma alcuni escursionisti, forse un po’ più esperti
ce lo sconsigliano, quindi prima di girare verso est in prossimità della
“Guglia Bonacossa (mt. 2810) scendiamo sulle due pozze d’acqua viste
precedentemente per poi rientrare sul sentiero già percorso…
….questo itinerario costeggia ad oriente la cima più elevata della Val Maira, il “Brec de Chambeyron”(mt. 3389) e porta il nome di Dino Icardi, alpinista e figlio di questa valle, prematuramente scomparso nel 1988 per malattia. L’itinerario prettamente di carattere escursionistico, si snoda tra monti che spesso superano i 3000 metri di altitudine in un’ambiente che muta costantemente sia con il progredire del cammino, sia secondo l’altitudine …
….il
segnavia giallo e blu ci segue su vecchi sentieri che raccordano il Vallonasso
con l’Infernetto, due tra i più selvaggi ma affascinanti valloni della zona
dove fortunatamente la natura è ancora intatta e tale da conservare.
Un’escursione in montagna, anche se facile, richiede pur sempre l’osservanza di
quelle norme indispensabili per superare in sicurezza una gita in ambiente
alpino quali: buona conoscenza della montagna, equipaggiamento adeguato, un
minimo di prudenza e un buon allenamento alla camminata…..
….anche
in discesa il Vallonasso sembra infinito, soprattutto per il caldo, ma una
volta arrivati al salto della cascata (passo dell’asino), in neanche un’ora,
prestando sempre attenzione a particolari passaggi esposti, raggiungiamo la
piana di Stroppia dove abbiamo montato la tenda….
….dal
campo base di Chiappera (mt 1614) a salire nella valle del Maurin , si ha la
possibilità di campeggiare “senza frontiere”; in tutto il rispetto della natura
e nella massima tranquillità. Punto focale dei sentieri di traversata (GTA, Via
Alpina, Percorsi Occitani, Dino Icardi, Roberto Cavallero, Montagne Senza
Frontiere, Tour dello Chambeyron, Pier Giorgio Frassati) e baricentro
dell'anello superiore delle piste per lo sci di fondo di Acceglio.