lunedì 25 gennaio 2016

Crocetta d'Orero - monte Sella - colle di Creto 2016



“CROCETTA D’ORERO – MONTE SELLA -COLLE DI CRETO

 





 
Crocetta d’Orero (mt.468)
Monte Sella (mt.866)
Colle di Creto (mt.605)
Tempo di percorrenza 3h 30’ (e ritorno)
Dislivello - (mt. 398)
Segnavia - (AV) Alta Via dei monti liguri
(E1) Europa 1 (E7) - tappa 26 – (AV)
Periodo – domenica 3 gennaio 2016









 
L’autostrada (A7) Genova – Milano è la direttiva  giusta per la nostra escursione, usciamo a Busalla e ci dirigiamo verso Casella, seguendo le indicazioni S. Olcese. Arriviamo ad una rotonda nei pressi di Crocetta d’Orero (468 mt.)  che si trova tra l'alta valle Scrivia e l'alta Val Polcevera, sullo spartiacque ligure-padano al confine tra i comuni di Serra Riccò e Casella (dopo il Colle di Cadibona, è il valico più basso dell'Appennino Ligure)….

….per il valico di Crocetta d’Orero passa la ferrovia a scartamento ridotto che, con un percorso assai suggestivo, collega Genova a Casella. La ferrovia Genova–Casella può essere raggiunta da altre località di questa tappa, deviando dall’itinerario principale: da Casale di Sella scendendo verso il Rifugio Ciaè, e dal Monte Carossino seguendo il sentiero per la Crociera di Pino….


….l' inizio del percorso è in salita  su strada asfaltata (dove si può anche parcheggiare  l’auto) ma dopo un centinaio di metri e passate alcune  case sulla sinistra si continuano le indicazioni (AV) su un  sentiero che ci porta  nuovamente su una  strada che dopo alcune curve termina alla Chiesetta della Madonna della Guardia; ci lascia sulla destra una splendida visione della Costa di Orero….



















Sviluppo….Crocetta d’Orero (468 m) – Tiggia (579 m) – Monte Sella (866 m) - Casale di Sella (733 m) – Versante nord–est del Monte Sella – Versante ovest del Monte Carossino – Colletto tra Monte Carossino e Monte Alpe (798 m) – Versante est del Monte Alpe – Colle di Creto (605 m)…









…stamattina la “galaverna” fa da principessa perché si fa ammirare in tutto il  suo  splendore  e magnificenza, tra fotografie scattate  e cristalli di vetro superiamo un’importante pendenza dentro un bosco di castagni “incantato”  senza neanche accorgercene ci  presentiamo agli (866 mt.) del Monte Sella….




....in meteorologia la galaverna è un deposito di ghiaccio in forma di aghi, scaglie o superficie continua ghiacciata su oggetti esterni che può prodursi in presenza di nebbia quando la temperatura dell'aria è inferiore a 0 °C.
La galaverna (come viene storpiato il nome caliverna in alcuni paesi) è costituita da un rivestimento cristallino, opaco e bianco intorno alle superfici solide; di solito non è molto duro e può essere facilmente scosso via. Essa si forma perché le goccioline d'acqua in sospensione nell'atmosfera possono rimanere liquide anche sotto zero (stato di sopraffusione). Il fenomeno della galaverna è il passaggio da vapore acqueo a ghiaccio, che avviene non solo sul terreno, ma anche sugli alberi, sui tetti delle case, sulle auto ecc… Richiede piccole dimensioni delle gocce di nebbia, temperatura bassa, ventilazione scarsa o nulla, accrescimento lento e dissipazione veloce del calore latente di solidificazione. Quando questi parametri cambiano si hanno altre formazioni, come per esempio la calabrosa, che si forma quando le gocce di nebbia sono più grosse e il vento è più forte…..









































….usciamo dal bosco con  una  vista mozzafiato sul genovesato, scendiamo lungo un prato ghiacciato; a sinistra sotto una coltre di nuvole riposa il “lago di Val Noci” che viene dominato dal Monte Alpesisa (983 mt.), poco più avanti una croce di ferro ricorda i caduti del Monte Sella….




….proprio sul Monte Sella infatti, sullo spartiacque tra il comune di Montoggio e quello di Sant’Olcese, il 14 Aprile 1945, un importante contingente tedesco fu sconfitto dalla Brigata Balilla, aprendo la via ai Partigiani verso la Val Polcevera. Il prezzo pagato fu la vita dei due giovani. Nel luglio del 1944 la permanenza in Val Polcevera divenne troppo pericolosa, per cui decisero di prendere la via dei monti, sotto la guida di “Battista” (Angelo Scala), per unirsi alle formazioni partigiane della Divisone Cichero, comandata da “Bisagno” (Aldo Gastaldi). Il loro arrivo in montagna, come distaccamento “Balilla Grillotti” (dal nome di un patriota caduto) coincise col rastrellamento dell’agosto 1944, dove combatterono alla Cappella di Cardenosa, Barbagelata, Casoni di Vallescura, Cabanne di Rezzoaglio, dove ottennero persino il passaggio nei partigiani di alcune decine di alpini della Monterosa, Clavarezza, San Clemente, Crocefieschi. Dimostrato così il loro valore, nel dicembre 1944, Bisagno diede loro il compito di operare nei monti fra la Val Bisagno e la Val Polcevera, con principale punto di raccolta a Sella di Montoggio (essendo un distaccamento d’assalto non aveva una sede fissa)….


















….scendendo incontriamo un grosso palo eolico e subito dopo una capelletta con tavolino da pic-nic nel borgo di Sella. Arriva il sole e ci infiliamo nel bosco mentre il primo caldo scioglie in fretta in ghiaccio notturno (come se piovesse)…






















…..dopo una breve salita ci troviamo in cima al Monte Alpe (728 mt.), percorriamo verso sud un tratto del metanodotto con sali e scendi fino alla stazione  di controllo; qui si gode un bel panorama su Genova e la val Bisagno…. Iniziamo a scendere con una strada in cemento, un sentiero sulla destra ci porta destra parte il sentiero su prato che in seguito scende ripido con grossi sassi fino a giungere nei pressi dell' abitato di Creto ….


 









…..scendiamo dal versante Est del monte Alpe fino a raggiungere l’abitato, superiamo diverse villette e proseguiamo alcune centinaia di metri lungo la Strada Provinciale 13 proveniente da Genova sino al cartello (AV) terminale di tappa….























…il rientro a Crocetta è molto veloce, l’unico sforzo è risalire sino al metanodotto, da li in poi è una passeggiata che però ormai non ha più il fascino dell’alba. La  galaverna è ormai sciolta, dopo il borgo di Sella riusciamo a scorgere il lago artificiale del Val Noci e nel bosco di castagni facciamo rientro per terminare questa corta, facile e fascinosa escursione….





















L'Alta Via dei Monti Liguri (AV) è un itinerario escursionistico lungo circa 442 km che si sviluppa sullo spartiacque delimitante il versante costiero ligure. Nasce ufficialmente nel 1983 da un progetto congiunto del Centro Studi Unioncamere Liguri, del Club Alpino Italiano e della Federazione Italiana Escursionismo. L'Alta Via è tutelata dalla legge regionale 25 gennaio 1993, n. 5 che ne ha affidato la gestione ad una associazione omonima appositamente costituita.
Il suo percorso è suddiviso in 44 tappe di diversa lunghezza e difficoltà ed è segnalato con un segnavia rosso-bianco-rosso con la scritta AV nella parte bianca. Il terminale occidentale è posto a Ventimiglia, mentre il terminale orientale si trova a Ceparana, nella piana di Sarzana, al confine con la Toscana.
Il sentiero attraversa il Parco naturale regionale del Beigua, il Parco naturale regionale delle Alpi Liguri, il Parco naturale delle Capanne di Marcarolo e il Parco naturale regionale dell'Aveto. Il punto di massima quota toccato dall'Alta Via è il monte Saccarello (2201 mt. s.l.m.), è percorribile interamente a piedi e per lunghi tratti a cavallo ed in mountain bike. Alcune delle tappe o parti di esse sono percorribili in auto e moto su strada asfaltata o sterrata.