domenica 10 luglio 2016

Il Sentiero "Pier Giorgio Frassati" Val Maira - 2016



SENTIERO “PIER GIORGIO FRASSATI”- VAL MAIRA 2016

 














Sorgenti del Maira (1646 mt.)
Gran Pausa (2055 mt.)
Passo della Cavalla (2561 mt.)
Colle delle  Munie (2531 mt.)
Bivacco R. Bonelli (2330 mt.)
Lago d’Apzoi (2303 mt.)
Lago Visaisa (1916 mt.)
Tempo di percorrenza 5h 30’
Dislivello – ( 915 mt.)
Segnavia – (sentiero Frassati) – (S 13)
Periodo – Domenica  12 Giugno 2016
Distanza – 13,8 km.



….Pier Giorgio Frassati nasce il 6 aprile 1901 a Torino e muore per malattia all'età di 24 anni il 4 luglio 1925. La sua è un'esistenza breve ma vissuta intensamente, profusa nello studio, nell'impegno politico e sociale, nella preghiera, nella costante attenzione e dedizione verso i poveri e gli ammalati….
….estasiato dalla grandezza delle montagne, amante dello sport e di tutto ciò che può stimolare l'uomo ad avvicinarsi a Dio, la sua vita è una testimonianza continua di fede autentica ed essenziale, vissuta pienamente nella gioia che sgorga dall'insegnamento di Gesú Cristo….
Il 20 maggio 1990 Giovanni Paolo II, lo proclama Beato. La sua salma è trasportata da Pollone (Biella), sua città, nel Duomo di Torino….




….partendo da Genova, imbocchiamo  l’autostrada Ge-Ventimiglia A 10 con la prima  deviazione  a Savona verso Torino;  la “Verdemare” A 6 ci porta fino al raccordo  poco dopo Carrù con la (A 33) che punta Nord-Ovest verso Cuneo. Seguono le indicazioni per Caraglio (oppure da Mondovì per Borgo S. Dalmazzo e quindi Caraglio), quindi si raggiunge Dronero e da qui si imbocca la Val Maira verso Acceglio….
…la strada prosegue tortuosa nella stretta valle fino al piccolo borgo di Saretto (mt. 1533); giriamo a sinistra prima del lago artificiale. Saliamo per  poche centinaia di metri  su strada asfaltata  che ci porta fino al campeggio delle “fonti del Maira”; un piccolo laghetto presenta l’area campeggiabile (mt.1645). Si prosegue a piedi per un sentiero che con una piccola rampa sale fino ad un’antenna ben visibile….




…Borgata Saretto di Acceglio porta il nome ai "Patti di Saretto" , siglati il 31 maggio 1944 fra i comandi partigiani italiani e francesi a seguito di tre incontri clandestini sulle terre di confine (Colle Sautron, Barcellonette e Saretto): un segnale forte della Resistenza militare e soprattutto politica contro l'occupazione germanica e il regime fascista. Testimoni della storia di quegli anni sono il cimitero militare sulla salita che porta alle Sorgenti del Maira, la fitta rete di fortificazioni e la strade militari che salgono al Passo del Sautron . Oggi sono sentieri della pace, dove gli escursionisti transitando si fermano e cercano in quei ruderi tracce di una folle sfida non soltanto fra i popoli, ma anche alla natura e alle insidie climatiche dell'alta quota…
….un itinerario percorso da sempre, al termine della bella stagione, da gruppi di uomini, donne e bambini che emigravano in Francia alla ricerca di lavoro durante i mesi invernali; a loro ricordo rimane una lapide ai piedi del colle e molte pagine di una storia mai scritta….














....Saretto, sulla strada fra Acceglio e Chiappera, ci accoglie con il bel lago artificiale, le copiose Sorgenti del Maira e il loro bosco incantato con le grotte di travertino, i bacini glaciali dei laghi Visaisa e Apzoi e al Colle delle Munie che svalica in Francia, le gite al Colle del Ciarbonet-Punta Midia , o ancora il facile anello verso Chiappera. Gta, Sentiero Frassati, Roberto Cavallero, Percorsi Occitani sono alcuni dei sentieri che passano per Saretto....



…..evitiamo la salita per il Visaisa (già fatta in passato), e prendiamo a destra  su una vecchia  rotabile ex-militare che sale verso il vallone del Colle del Soutron. Durante la salita, è possibile godere di una stupenda vista  dell'alta Valle Maira con in primo piano il gruppo quarzistico Castello - Provenzale; si giunge così, presso il primo tornante, alla Sorgente “Pausa (1950 mt.)” dove troviamo una piccola Madonnina….








 ….la rotabile, iniziata nel 1940 e mai terminata, doveva servire le varie opere fortificate facenti parti della prima linea difensiva della Val Maira, realizzate a protezione del Colle del Sautron e dei valichi immediatamente a Sud Eet di questo, fino al Colle delle Munie. Il tracciato doveva salire da Saretto alla Sorgente del Baciasse, da dove avrebbe dovuto diramarsi una via di comunicazione di pari importanza verso il Passo della Cavalla ed un'altra di minor importanza in direzione del Colle del Sautron….



…..svariati  tornanti e sentieri che accorciano il percorso salgono il pendio detritico inerbito da un verde brillante che conduce  al Vallonasso del Monte Sautron. Proseguendo  in circa venti minuti si arriva su un tratto pianeggiante da dove, sulla sinistra, si segue il sentiero che in pochi minuti conduce alla fontana del Baciasset con il caratteristico tronco cavo….

……proprio all'imbocco del vallone,  si lascia definitivamente il percorso  ex-militare e si prende la mulattiera che si stacca sulla sinistra. In prossimità dei ruderi di un piccolo edificio ex-militare si arriva a lambire la rotabile, lasciandola tuttavia sulla destra per imboccare, verso sinistra, il sentiero per il Colle del Sautron. Si sale tra le verdi praterie dei “ Prati Murtier”….
….una escursione mediamente impegnativa, dapprima su vecchie rotabili ex-militari, quindi su discrete mulattiere e sentieri. Distesa di praterie circondate da ripidi pareti sono lo scenario per buona parte del percorso, che resta comunque sempre di grande interesse. Numerosi i resti delle fortificazioni realizzate per il secondo conflitto mondiale…..


….dalla “Grange Pausa 2055 mt.”, lasciato il ramo che prosegue diritto per il Colle del Sautron (S16), si prende a sinistra il sentiero per il Passo della Cavalla ( S17). Si sale decisi tra pendii prativi fino alla base di un costone detritico, che si risale con un unico lungo traverso in diagonale qua e la innevato. Giunti sul grigio colletto  si prosegue in leggera salita in direzione Sud-Ovest…..







….la proposta di intitolare a Pier Giorgio Frassati alcuni itinerari escursionistici situati in diverse località montane d'Italia è stata avanzata dal Club Alpino Italiano. Il primo sentiero è stato realizzato a Sala Consilina, in provincia di Salerno nel 1996.
Gli aderenti dell'Azione Cattolica di Fossano, da quarant'anni presente ad Acceglio con attività estive rivolte a ragazzi, giovanissimi, giovani e adulti della diocesi, facendo propria questa iniziativa hanno pensato di dedicare al Beato Pier Giorgio Frassati uno dei tanti sentieri percorsi ogni anno durante le gite programmate all'interno dell'attività dei campi…..
….in Piemonte esistono altri sentieri intitolati a Pier Giorgio; uno a Traves in Valle di Lanzo ed uno in provincia di Biella, si sviluppa da Pollone fino alle pendici del Monte Mucrone, luoghi che videro le prime escursioni del giovane Frassati….









….ci lasciamo a sinistra la croce (dedicata ai due parroci di Caraglio 1964-2004) che guarda il Vallone del Maurin, attraversando  una lunga distesa di detriti e una conchetta prativa. La salita a questo punto riprende a  sinistra verso il “Passo della Fea” (2493 mt.) e a destra,  tra tanta neve che non pensavamo di incontrare, giungendo fin sotto  ad una grossa casermetta difensiva posta a ridosso delle rocce, che fa da guardiana  al “Passo della Cavalla” (2539 mt.) ….




















La strada ex-militare 201
 
Il Centro 5 e il Centro 4 del Vallo Alpino. Sul passo sono ubicate tre cisterne per l'approvigionamento idrico ed un piccolo osservatorio. Nei pressi si trovano anche i resti del Centro 5 della Cavalla, il cui ingresso è posizionato poco sopra la casermetta e i cui due blocchi d'armi sono stati distrutti al termine del secondo conflitto mondiale, a seguito del Trattato di Parigi del 1947. Assieme ai vicino Centro 4, aveva il compito di sbarrare gli accessi provenienti dal Colle delle Munie sia con armi anticarro che con mitragliatrici. La presenza di filo spinato sparso un po' ovunque è una ulteriore testimonianza dell'importanza strategica che rivestiva il passo e, con esso, l'intera dorsale compresa tra il Colle del Sautron e il Colle delle Munie.
                                                                            [Strade e sentieri del Vallo Alpino]






………arrivati al passo, proseguiamo sul sentiero di destra per raggiungere il Colle delle Munie (2531 mt.) , scartando su una lunga pietraia la salita del Soubeyran  che guarda il confine dai suoi 2701 metri.


…..(il nome deriva dalle monache di un monastero di Dronero, "Munie" in dialetto occitano, che un tempo avevano in concessione questi pascoli, già a partire dal XV secolo)…..



…..la revisione dei confini tra Stato Sabaudo e Francia…negli anni 1823-1825 è stata attuata una revisione dei confini tra Stato Sabaudo e Francia, che ha visto impegnati gli ingegneri militari di entrambe le parti in una ricognizione sui luoghi. La revisione è stata la conseguenza della Restaurazione del 1815, seguita alla sconfitta di Napoleone. Il lavoro diplomatico ha portato alla stesura di descrizioni dei confini, carte geografiche e sistemazione di cippi confinari lungo tutto l'arco alpino, posizionati in modo che da ciascuno si potessero vedere quello precedente e quello successivo. Su ogni cippo erano impressi gli stemmi delle rispettive casate regnanti: da un lato il giglio di Francia, dall'altro la croce Sabauda…


...al colle, incontriamo due giovani amici francesi provenienti da “Larche”  in procinto di stappare  una bottiglia di “Cote du Rhone villages”. Noi decidiamo di fare la nostra pausa con pisolino ai bordi del lago superiore delle Munie (2446 mt.)…..
…..regno incontrastato delle marmotte che numerose sbucano dalle loro tane e corrono per i prati in ogni momento della giornata stando sempre guardinghe….


….dal colle delle Munie, dal quale, sul versante francese, è visibile il bellissimo lago Raculaye (2502 mt.), verso sinistra si inizia il tratto discendente del percorso. Il sentiero aggira due laghetti per giungere con una leggera deviazione al lago delle Marie, caratterizzato da una freschissima sorgente …….Riprendendo il sentiero, dopo un breve tratto si giunge in vista del Lago Apzoi ancora mezzo ghiacciato, dominato dal Monte Oronaye ( 3100 mt.)  e dal caratteristico rifugio Bonelli. Lasciatoci alle spalle  il lago e il piccolo rifugio, si apre davanti a noi il vuoto. Una fotografia dei panorami più pittoreschi delle montagne cuneesi davanti a noi ci lascia senza fiato,  e ci fa capire quanto ancora è lungo il sentiero per arrivare giù al campeggio da dove siamo partiti…..



….il bivacco R. Bonelli  edificato per iniziativa privata, fu inaugurato nel 1987;   sorge sulle sponde del lago di Apzoi (Apsoi) in comune di Acceglio. È una struttura in legno, con tetto a due falde, dotata di impianto elettrico alimentato da pannelli fotovoltaici …..si trova sul percorso del sentiero Roberto Cavallero, del quale costituisce il punto d'appoggio per il pernottamento tra la seconda e la terza tappa. Mediante questo sentiero, è possibile la traversata da e verso i punti tappa attigui, ovvero il bivacco Barenghi ed il bivacco Enrico e Mario. Si trova inoltre sul percorso del sentiero Pier Giorgio Frassati della valle Maira, un percorso ad anello con origine alle sorgenti del Maira….

…nei pressi del bivacco sorgono i resti di alcune opere del “Vallo Alpino del Littorio”. Si tratta delle opere dei centri del Passo della Cavalla e delle Munie, costituiti da alcune casermette della Guardia alla Frontiera e da diversi malloppi di opere difensive (postazioni per mitragliatrice e cannone anticarro), in gran parte demoliti dopo la seconda guerra mondiale…..

….vallo Alpino del Littorio, noto anche brevemente come Vallo Alpino (in franc. Val Alpin o Mur des Alpes), è un sistema di fortificazioni formato da opere di difesa (bunker), voluto da Mussolini e costruito durante il ventennio fascista prima della seconda guerra mondiale per proteggere il confine italiano dai paesi limitrofi, cioè Francia, Svizzera, Austria e Jugoslavia….
….il termine "vallo" deriva dall'antica costruzione difensiva romana denominata vallum. Pur essendo stato costituito nel 1931, la denominazione Vallo Alpino del Littorio venne ufficializzata solamente il 13 marzo 1940. Prima della seconda guerra mondiale, le opere di difesa erano presidiate dal corpo di Guardia alla Frontiera, specificatamente creato per il presidio delle opere fortificate, il cui motto era «Dei sacri confini guardia sicura». La situazione geopolitica venutasi a creare nel dopoguerra portò al ripristino parziale e alla messa in funzione delle opere dell'ex Vallo Alpino Settentrionale, che tornarono operative dall'inizio degli anni 1950 fino al 1992, presidiate da reparti appositamente dedicati allo scopo…..






….il lago Visaisa si trova in una conca assai incavata posta nel vallone laterale detto Vallonasso di Visaisa; questa conca ha il ciglio ad una quota di 1938 m, ma il livello di massimo invaso, per via dell'elevata permeabilità delle rocce, si trova una ventina di metri sotto. La conca che ospita il lago, impostata su rocce calcareo-dolomitiche, deriva probabilmente da una precedente cavità di origine carsica, poi ampliata dai ghiacciai durante le ultime glaciazioni. Il lago ne occupa l'estremità settentrionale, racchiusa tra alti versanti detritici; il resto della conca, che poi termina contro le pareti dell'Auto Vallonasso, è occupata da piccoli boschetti di larici…..





….sono assenti immissario: il lago è alimentato per via sotterranea dalle acque filtrate dal sovrastante Lago d'Apsoi, e sempre per via sotterranea queste acque filtrano sgorgando alla valle nell'abbondante risorgenza detta Sorgenti della Maira….







……il lago presenta importanti variazioni di livello secondo le stagioni, che raggiungono anche i 10 metri dal momento di massima piena al momento di massima magra. Per via di ciò, si può affermare che la profondità massima del lago sia di molto superiore dei 15 metri indicati da Gian Carlo Soldati in I laghi alpini della Provincia di Cuneo: nonostante la variazione di livello sia enorme, il lago rimane comunque profondo e abbondante d'acqua. La profondità massima si può stimare intorno alla trentina di metri…..





















….. alla nostra sinistra i resti del  “Rifugio Umberto Principe di Piemonte”; che nei primi decenni del 1900 aprì la strada del turismo escursionistico in Valle Maira, prima che i presagi della Seconda Guerra Mondiale segnassero la fine di questa incredibile magia. Il rifugio venne inaugurato il 25 Giugno  del 1911, ma nell’estate del ’28 venne dato alle fiamme da ignoti…."La montagna è bellezza, divertimento nella natura, contemplazione delle vette che si specchiano nel lago a due passi dai nevai alpini"; questo lo spirito che animò la guida alpina “Silvio Turra” con tutta la sua famiglia....













…dopo avere percorso   la veloce e suggestiva  discesa lungo la pietraia che guarda “il Visaisa”, superiamo la piana del “Principe di Piemonte” e ci prepariamo all’ultimo salto, continuando sempre in mezzo ai verdi larici che ci rinfrescano visto la giornata molto calda (pur essendo Giugno). Arrivati al bivio con la vecchia  rotabile ex-militare non proseguiamo diritti giù da dove siamo venuti; ma girando a destra la seguiamo sino dietro al campeggio…..






SORGENTI DEL MAIRA (1630 mt)
….Grande prato situato vicino a un bosco e adiacente alle sorgenti “MAIRA”. Quiete, libertà, amicizia e folclore vi aspettano per la vostra vacanza serena, unica ed economica. Miglior posto per tende e roulotte; montagna, natura incontaminata, fauna e flora delle Alpi, acqua pura di sorgente sono semplici cose che si trovano nei 2 campeggi che fra di loro distano solo 3 km.
Ambedue i campeggi sono base ideale per partenze per escursioni a piedi o con MTB, seguendo i percorsi occitani, il sentiero GTA, e tante altre vecchie mulattiere. Il ben conosciuto dente Croce Provenzale vi invita ad arrampicare. Da scoprire le selvagge alpi dell ovest tra Italia e Francia. Guide Alpine sono a disposizione per renderci i tour piu’ piacevoli e in sicurezza….





…prima di partire per tornare a Genova ci fermiamo  dai nostri amici della “TAVERNA del CIOUCH” nella Borgata Saretto, qui possiamo gustare invitanti taglieri di salumi e formaggi, berci una birra in compagnia e mangiare un’ottima  pizza per uno spuntino veloce….per chi ha più tempo il ristorante non è da perdere….qui troviamo Ospitalità, Buona Cucina, Ambiente Famigliare, Bella Gente, Buona Birra e ......Gentilezza e Professionalità....... — con La Taverna du Ciouch





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