domenica 19 marzo 2017

Monte Antola da Caprile 2017



“CAPRILE – MONTE ANTOLA”



Caprile (mt. 994 s.l.m.)
Monte Antola (mt. 1597 s.l.m.)
Tempo di percorrenza:
Salita - 1h 25’
Discesa – 45’
Dislivello - (mt.603 )
Segnavia – triangolo giallo
Periodo – domenica 12 marzo  2017






…per raggiungere Caprile in macchina  da Genova bisogna salire sino a Torriglia percorrendo  prima la Val Bisagno e dopo  la Strada Statale 45. Le indicazioni per Propata portano al bivio che porta alla frazione di Caprile subito dopo l’abitato di Bavastrelli; si può tranquillamente parcheggiare sotto l’albergo che si trova a fianco del capolinea Bus dell’ ATP….. 1h 15’ servono per arrivare fin qui, ma c’è la si può fare al mattino presto anche in 50'…..

sono le 7:20 del mattino, risaliamo le pendici  del Monte Antola dove è adagiato Caprile  seguendo  il segnavia FIE con triangolo giallo,  che si inerpica in un viottolo tra vecchie case di pietra, trogoli e fasce erbose che sovrastano il piccolo borgo…


….ci lasciamo presto sulla destra  il sentiero per il Passo delle tre Croci e Monte Carmo (indicato con due rombi gialli) e si prosegue tenendosi a sinistra. Seguendo il triangolo giallo che ci accompagnerà  fino in vetta ….



…superiamo una prima parte del percorso tra vecchi muri a secco  ed erba pascolata raggiungendo ad un cancello all’apparenza chiuso ma con possibilità di passaggio.  Una staccionata chiude il sentiero per una non troppo recente frana…..nessun problema perché un percorso alternativo è stato studiato seguendo dei paletti di legno con nastro giallo…..  




 …..superiamo un piccolo rivolo d’acqua per tirare su secchi a destra, la salita si impegna un po’ di più trasformandosi in una mulattiera che sale con poche indicazioni e tanto intuito. Tra le fasce arriviamo al  primo trogolo ed una leggera piana per prendere respiro e rinfrescaci…..





…..L’alta Val Trebbia in passato è rimasta isolata dai grandi flussi turistici per la viabilità lenta determinata dai crinali ripidi e boscosi, tipici dell’Appennino ligure, e dal sinuoso corso del Trebbia che presso Gorreto offre ai canoisti spericolate discese tra pittoreschi meandri. Il primo comune che s’incontra è Torriglia: il suo castello, recentemente oggetto di un accurato restauro, domina il paese dove sono protagonisti i rinomati biscotti “canestrelli”…..





…A breve distanza, nella stretta Val Pentemina s’incontra Pentema, che fa rivivere ai turisti l’atmosfera della Natività,  ambientandola all’interno del piccolo borgo tra viuzze, aie, archi e antiche case in pietra. Seguendo il corso del Trebbia si giunge a Montebruno, dove la famiglia Doria ottenne licenza per costruirvi una zecca. Il Santuario di Nostra Signora di Montebruno conserva al suo interno un importante Museo Etnografico della civiltà contadina, segno tangibile del forte legame tra la tradizione rurale e l’intera valle…..






….Pochi chilometri più avanti, Rovegno nel basso Medioevo divenne sede della Pieve della Val Trebbia. Cascine, seccherecci, carbonaie e mulini, tracce dell’antica civiltà contadina, sopravvivono ancora oggi in località con un forte spirito di aggregazione come Propata e Rondanina. Fascia, è il più piccolo Comune della Liguria, è orgoglioso del suo notevole Osservatorio Astronomico e la vicina Casa del Romano, posta sulla linea di valico, è un importante crocevia con la Val Borbera (AL) e ideale punto di partenza per itinerari diretti all’Antola e al monte Carmo…..



 ….passato il prato  la svolta a destra non è ben visibile e si rischia quindi di andare oltre, proseguiamo in salita sostenuta fino a quando usciamo dal bosco al secondo trogolo. Si inizia a vedere qualche residuo di neve,   sulla destra il bivio per “la Casa del Romano” e in pochi minuti raggiungiamo  il  crinale  tra Val Trebbia e la Val Borbera (rimanendo sul lato Est imbiancato), da cui si gode una visuale mozzafiato su Alpi e Pianura Padana…..





















..il Parco dell'Antola è un’ area protetta di 4.837 ettari, area contigua 5.832 ettari, rappresenta una tra le zone più suggestive dell'entroterra genovese e dell'Appennino ligure. Il territorio collinare-montano confina a nord con il Piemonte, ad est con l'Emilia Romagna ed è facilmente raggiungibile anche dalla provincia di Pavia.




…comprende due vallate (Valli Scrivia e Trebbia) che presentano aspetti geomorfologici molto differenti, passando da formazioni rocciose come il conglomerato di Savignone, ai pendii più dolci del calcare marnoso dell'Antola.
L'area protetta presenta una notevole varietà di ambienti: valli e vette panoramiche, boschi, pascoli e radure; versanti rocciosi a strapiombo, corsi e bacini ricchi d'acqua…




















….le Valli dell'Antola costituiscono inoltre un ambiente ideale per praticare attività sportive e del tempo libero grazie alla fitta rete di itinerari  escursionistici (270 Km di sentieri, quasi tutti segnati F.I.E.): equitazione; canoa (kayak) lungo i maggiori corsi d'acqua della Val Trebbia e Valle Scrivia; arrampicata sportiva ed alpinismo (nel comprensorio delle Rocche del Reopasso); mountain-bike e ciclismo; parapendio, deltaplano (M.te Maggio); pesca sportiva; passeggiate invernali con sci da fondo e alpinismo lungo l'intero crinale dell'Antola…..





















…….la Sella Est (1553 mt.) ….una leggera discesa e si sale fino alla croce dei (1597 mt.)…il M.Antola  la cima più elevata del Parco, si trova sul crinale che raccorda l'alta valle Scrivia con l'alta val Trebbia. E' noto per le incantevoli fioriture che ne colorano i versanti. Oltre alle copiose fioriture dei narcisi, fiori ormai rari in Liguria, si possono ammirare varie specie di orchidee, genziane, gigli, ranuncoli, aquilegie...




…tradizionale meta di escursioni, il monte Antola è uno storico crocevia di collegamento extra-regionale, attraverso percorsi e mulattiere che, nel corso dei secoli, hanno permesso alle comunità locali spostamenti stagionali e scambi commerciali e culturali. In tempi non remoti l'Antola era, infatti, frequentemente visitato dai valligiani per la raccolta di erbe officinali ed aromatiche utilizzate nella farmacopea popolare….


















….in prossimità della vetta, dove è stato costruito il nuovo rifugio del Parco, è possibile fruire di uno stupendo panorama che, in buone condizioni di visibilità, spazia dal mar Ligure ai massicci delle Alpi nord-occidentali (Monviso, Rosa, Bianco)……
....La croce fu un dono dell’Onorevole Ferdinando Maria Perrone; inaugurata e benedetta da Monsignor Gino Bandi Vescovo di Tortona.
Attraverso queste parole, scolpite sulla lastra di marmo ai suoi piedi, la croce sul Monte Antola si presenta agli escursionisti che fanno di questo simbolo la loro meta. Era il 4 agosto 1907, cent’anni fa, che Ferdinando Maria Perrone, divenuto da un paio d’anni unico proprietario dell’Ansaldo, donò la croce al monte dei genovesi…






……il lago del Brugneto è un lago artificiale situato nel Parco Naturale Regionale dell’Antola nell’alta Val Trebbia nei comuni dell’appennino ligure di Torriglia , Propata e Rondanina. E’ costituito da un bacino artificiale  costruito nel 1959 dall’Azienda Municipalizzata Gas e Acqua di Genova a sbarramento dell’omonimo torrente Brugneto affluente del fiume Trebbia avrebbe dato alla Liguria il suo lago più grande con una considerevole  quantità d’acqua disponibile…
….si trova a 775,8 metri sul livello del mare e, con  una capienza massima di 25,13 milioni di metri cubi d’acqua, costituisce la principale riserva idrica della città di Genova  e in parte di Piacenza. La lunghezza del lago è di 3 km. mentre la larghezza massima è di 200 m….il perimetro è di 13,5 km. 200 m, il perimetro è di 13,5 km…




….nel  luogo scelto però vi erano due borghi ovvero Frinti (costituito da 15 case), e Mulini di Brugneto (2 case appena). Gli abitanti furono costretti ad  abbandonare le proprie case pur non avendone intenzione  poiché gli operai demolirono le costruzioni  utilizzando delle mine…..
….gli abitanti  della Val Trebbia raccontano di una leggenda  secondo cui, nei periodi di siccità, si veda riaffiorare dallo specchio d’acqua la punta del campanile  della chiesa del vecchio borgo e che in questa circostanza si possa  ancora sentire il rintocco  della campana….


…iniziamo la discesa di un sentiero non troppo ben tracciato, ma comunque divertente e pulito…..su questo versante si presentano altre possibilità per rientrare, i sentieri non mancano di certo….lasciamo la neve, usciamo dalla faggeta e ci dimestichiamo tra le fasce pietrose per raggiungere l’auto giù a Caprile…. 







…..”Il mondo ha bisogno di un luogo dove i lupi compaiano ai margini del bosco, non appena cala la sera, perché un ambiente capace di produrre un lupo è un ambiente sano, forte, perfetto (G.Weeden)”…..








….nelle fiabe e nei racconti della tradizione il lupo è il cattivo per eccellenza, simbolo di una natura selvaggia, imprevedibile e aggressiva. È il retaggio di una saggezza popolare antica, che insegnava a diffidare di questo elusivo predatore, così pericoloso, non tanto per l’uomo stesso, quanto per le greggi e le mandrie da cui dipendeva la sicurezza economica e alimentare dei villaggi. Ma è anche il lascito di una superstizione e di un odio cieco, che hanno portato quasi all’estinzione questo grande carnivoro, garante, con la sua presenza, dell’equilibrio degli ecosistemi alpini e appenninici….



…cercare di dissolvere queste In questi anni in cui il lupo sta tornando a popolare le nostre montagne è più che mai importante ombre del passato, capendone le ragioni e i torti, per costruire una nuova convivenza possibile fra uomo e lupo…..




































….il trogolo “treugiu” è un termine  di origine longobarda con cui si indica una vasca costruita dall’uomo, in genere di forma quadrangolare realizzata in legno, pietra o mattoni allo scopo di raccogliere acqua piovana , lavare indumenti, spegnere la calce, o raccogliere materiali di varie lavorazioni…