“CAPRILE – MONTE ANTOLA”

Monte Antola (mt. 1597 s.l.m.)
Tempo di percorrenza:
Salita - 1h 25’
Discesa – 45’
Dislivello - (mt.603 )
Segnavia – triangolo giallo
Periodo – domenica 12 marzo 2017
…per raggiungere Caprile in
macchina da Genova bisogna salire sino a
Torriglia percorrendo prima la Val
Bisagno e dopo la Strada Statale 45. Le
indicazioni per Propata portano al bivio che porta alla frazione di Caprile
subito dopo l’abitato di Bavastrelli; si può tranquillamente parcheggiare sotto
l’albergo che si trova a fianco del capolinea Bus dell’ ATP….. 1h 15’ servono
per arrivare fin qui, ma c’è la si può fare al mattino presto anche in 50'…..
…sono le 7:20 del mattino, risaliamo le
pendici del Monte Antola dove è adagiato
Caprile seguendo il segnavia FIE con triangolo giallo, che si inerpica in un viottolo tra vecchie
case di pietra, trogoli e fasce erbose che sovrastano il piccolo borgo…
….ci lasciamo presto sulla destra il
sentiero per il Passo delle tre Croci e Monte Carmo (indicato con due rombi
gialli) e si prosegue tenendosi a sinistra. Seguendo il triangolo giallo che ci
accompagnerà fino in vetta ….
…..superiamo un piccolo rivolo d’acqua
per tirare su secchi a destra, la salita si impegna un po’ di più
trasformandosi in una mulattiera che sale con poche indicazioni e tanto
intuito. Tra le fasce arriviamo al primo
trogolo ed una leggera piana per prendere respiro e rinfrescaci…..
…..L’alta Val Trebbia in passato è rimasta isolata dai grandi flussi turistici
per la viabilità lenta determinata dai crinali
ripidi e boscosi, tipici dell’Appennino ligure, e dal sinuoso corso del Trebbia che presso Gorreto offre ai canoisti spericolate
discese tra pittoreschi meandri. Il primo comune che s’incontra è Torriglia: il suo castello,
recentemente oggetto di un accurato restauro, domina il paese dove sono
protagonisti i rinomati biscotti “canestrelli”…..
…A breve distanza, nella stretta Val Pentemina s’incontra Pentema, che fa rivivere ai turisti
l’atmosfera della Natività, ambientandola all’interno del piccolo borgo
tra viuzze, aie, archi e antiche case in pietra. Seguendo il corso del Trebbia
si giunge a Montebruno, dove la
famiglia Doria ottenne licenza per costruirvi una zecca. Il Santuario di Nostra Signora di Montebruno
conserva al suo interno un importante Museo
Etnografico della civiltà contadina, segno tangibile del forte legame
tra la tradizione rurale e l’intera valle…..
….Pochi chilometri più avanti, Rovegno nel basso Medioevo divenne sede della Pieve della Val
Trebbia. Cascine, seccherecci, carbonaie e mulini, tracce dell’antica civiltà
contadina, sopravvivono ancora oggi in località con un forte spirito di
aggregazione come Propata e Rondanina. Fascia, è il più
piccolo Comune della Liguria, è orgoglioso del suo notevole Osservatorio Astronomico e la vicina
Casa del Romano, posta sulla linea di valico, è un importante crocevia
con la Val Borbera (AL) e ideale punto di partenza per itinerari diretti
all’Antola e al monte Carmo…..
….passato il prato la svolta a destra non è ben visibile e si
rischia quindi di andare oltre, proseguiamo in salita sostenuta fino a quando usciamo
dal bosco al secondo trogolo. Si inizia a vedere qualche residuo di neve, sulla
destra il bivio per “la Casa del Romano” e in pochi minuti raggiungiamo il crinale tra Val Trebbia e la Val Borbera (rimanendo sul lato Est imbiancato), da cui si
gode una visuale mozzafiato su Alpi e
Pianura Padana…..
..il Parco dell'Antola è un’ area protetta di 4.837
ettari, area contigua 5.832 ettari, rappresenta una tra le zone più suggestive
dell'entroterra genovese e dell'Appennino ligure. Il territorio collinare-montano
confina a nord con il Piemonte, ad est con l'Emilia Romagna ed è facilmente
raggiungibile anche dalla provincia di Pavia.
…comprende due vallate (Valli Scrivia e Trebbia) che
presentano aspetti geomorfologici molto differenti, passando da formazioni rocciose
come il conglomerato di Savignone, ai pendii più dolci del calcare marnoso
dell'Antola.
L'area protetta presenta una notevole varietà di ambienti: valli e vette panoramiche, boschi, pascoli e radure; versanti rocciosi a strapiombo, corsi e bacini ricchi d'acqua…
L'area protetta presenta una notevole varietà di ambienti: valli e vette panoramiche, boschi, pascoli e radure; versanti rocciosi a strapiombo, corsi e bacini ricchi d'acqua…
….le Valli dell'Antola costituiscono inoltre un
ambiente ideale per praticare attività sportive e del tempo libero grazie alla
fitta rete di itinerari escursionistici
(270 Km di sentieri, quasi tutti segnati F.I.E.): equitazione; canoa (kayak)
lungo i maggiori corsi d'acqua della Val Trebbia e Valle Scrivia; arrampicata
sportiva ed alpinismo (nel comprensorio delle Rocche del Reopasso);
mountain-bike e ciclismo; parapendio, deltaplano (M.te Maggio); pesca sportiva;
passeggiate invernali con sci da fondo e alpinismo lungo l'intero crinale
dell'Antola…..
…….la Sella Est (1553 mt.) ….una leggera discesa e si sale fino alla croce
dei (1597 mt.)…il M.Antola la cima più
elevata del Parco, si trova sul crinale che raccorda l'alta valle Scrivia con
l'alta val Trebbia. E' noto per le incantevoli fioriture che ne colorano i
versanti. Oltre alle copiose fioriture dei narcisi, fiori ormai rari in
Liguria, si possono ammirare varie specie di orchidee, genziane, gigli,
ranuncoli, aquilegie...
…tradizionale meta di escursioni, il monte Antola è uno storico crocevia di
collegamento extra-regionale, attraverso percorsi e mulattiere che, nel corso
dei secoli, hanno permesso alle comunità locali spostamenti stagionali e scambi
commerciali e culturali. In tempi non remoti l'Antola era, infatti,
frequentemente visitato dai valligiani per la raccolta di erbe officinali ed
aromatiche utilizzate nella farmacopea popolare….
….in prossimità della vetta, dove è stato costruito il nuovo rifugio del
Parco, è possibile fruire di uno stupendo panorama che, in buone condizioni di
visibilità, spazia dal mar Ligure ai massicci delle Alpi nord-occidentali
(Monviso, Rosa, Bianco)……
....La croce fu un dono dell’Onorevole Ferdinando
Maria Perrone; inaugurata e benedetta da Monsignor Gino Bandi Vescovo di Tortona.
Attraverso queste parole, scolpite sulla lastra di marmo
ai suoi piedi, la croce sul Monte Antola si presenta agli escursionisti che fanno
di questo simbolo la loro meta. Era il 4 agosto 1907, cent’anni fa, che Ferdinando
Maria Perrone, divenuto da un paio d’anni unico proprietario dell’Ansaldo, donò
la croce al monte dei genovesi…
……il lago del Brugneto è un lago artificiale situato
nel Parco Naturale Regionale dell’Antola nell’alta Val Trebbia nei comuni dell’appennino
ligure di Torriglia , Propata e Rondanina. E’ costituito da un bacino
artificiale costruito nel 1959 dall’Azienda
Municipalizzata Gas e Acqua di Genova a sbarramento dell’omonimo torrente Brugneto
affluente del fiume Trebbia avrebbe dato alla Liguria il suo lago più grande
con una considerevole quantità d’acqua disponibile…
….si trova a 775,8 metri sul livello del mare e,
con una capienza massima di 25,13
milioni di metri cubi d’acqua, costituisce la principale riserva idrica della
città di Genova e in parte di Piacenza.
La lunghezza del lago è di 3 km. mentre la larghezza massima è di 200 m….il
perimetro è di 13,5 km. 200 m, il perimetro è di 13,5 km…
….nel luogo
scelto però vi erano due borghi ovvero Frinti (costituito da 15 case), e Mulini
di Brugneto (2 case appena). Gli abitanti furono costretti ad abbandonare le proprie case pur non avendone
intenzione poiché gli operai demolirono
le costruzioni utilizzando delle mine…..
….gli abitanti
della Val Trebbia raccontano di una leggenda secondo cui, nei periodi di siccità, si veda riaffiorare
dallo specchio d’acqua la punta del campanile
della chiesa del vecchio borgo e che in questa circostanza si possa ancora sentire il rintocco della campana….
…iniziamo la discesa di un sentiero non troppo ben tracciato, ma comunque divertente e pulito…..su questo versante si presentano altre possibilità per rientrare, i sentieri non mancano di certo….lasciamo la neve, usciamo dalla faggeta e ci dimestichiamo tra le fasce pietrose per raggiungere l’auto giù a Caprile….
…..”Il mondo ha
bisogno di un luogo dove i lupi compaiano ai margini del bosco, non appena cala
la sera, perché un ambiente capace di produrre un lupo è un ambiente sano,
forte, perfetto (G.Weeden)”…..
….nelle fiabe e nei racconti della tradizione il lupo è il cattivo per eccellenza,
simbolo di una natura selvaggia, imprevedibile e aggressiva. È il retaggio di
una saggezza popolare antica, che insegnava a diffidare di questo elusivo predatore, così pericoloso, non tanto per l’uomo
stesso, quanto per le greggi e le
mandrie da cui dipendeva la sicurezza economica e alimentare dei
villaggi. Ma è anche il lascito di una
superstizione e di un odio cieco, che hanno portato quasi all’estinzione questo grande carnivoro,
garante, con la sua presenza, dell’equilibrio
degli ecosistemi alpini e appenninici….
…cercare di dissolvere queste In questi anni in cui il lupo sta tornando a popolare le nostre
montagne è più che mai importante ombre del passato, capendone le
ragioni e i torti, per costruire una
nuova convivenza possibile fra uomo e lupo…..
….il trogolo “treugiu” è un termine di origine longobarda con cui si indica una
vasca costruita dall’uomo, in genere di forma quadrangolare realizzata in
legno, pietra o mattoni allo scopo di raccogliere acqua piovana , lavare
indumenti, spegnere la calce, o raccogliere materiali di varie lavorazioni…