“GIOVO DI PARAVANICO – MONTE FIGNE – MONTE TACCONE”

Giovo di Paravanico (mt. 785 s.l.m.)
Passo prato Leone (mt. 779 s.l.m.)
Prato Perseghin (mt. 967 s.l.m.)
Passo Mezzano(mt. 1050 s.l.m.)
Monte Figne (mt. 1172 s.l.m.)
Monte Taccone (mt.1113 s.l.m.)
Tempo di percorrenza 3h 15’
Dislivello - (mt.387 )

– (E 1 - variante) - (E 7) -
parte della tappa 23 (AV))
Periodo – domenica 19 Febbraio 2017

….partendo da Genova
bisogna percorrere l’autostrada (A 7) in
direzione Milano e uscire al casello di Bolzaneto. Tenere la destra prendendo
la SS-35 per Pontedecimo e proseguire sulla provinciale verso Isoverde…superato
Campomorone svoltare a sinistra sul ponte di Ceranesi e iniziare a salire verso
i “Piani di Praglia”......ci fermiamo sulla sinistra in prossimità di una piazzola poco prima dello sterrato che sulla destra porta al sacrario dei Martiri di passomezzano……
…..
Dopo circa 15 minuti si giunge al Giogo di Paravanico dove ci immettiamo sull’Alta
Via (AV) che arriva giù da Colla di Praglia… si procede sempre su sterrata
salendo fino al Bric Roncasci per poi
scendere a Passo Prato Leone (mt. 780) trascurando la sterrata che svolta a sinistra e che porta giù
ai Laghi del Gorzente…..
…..
ci lasciamo alle spalle la carrabile per iniziare il sentiero in salita, il
panorama ci offre una bella visuale sul monte Figogna (Madonna della Guardia) e
sulla serie dei castelli del Righi…ci
guardiamo in torno e iniziamo una salita per arrivare alla “fontana dei
Segaggin” (cioè
dei falciatori d’erba, che vi si fermavano a dissetarsi)…..passiamo sotto
l’osservatorio del CAI di Bolzaneto lasciandolo a sinistra e superando il
cancello di legno proseguiamo su un piccolo sentiero che guarda a sinistra gli
invasi artificiali del Gorzente….
….passando
sulle pendici occidentali del Bric di Guana se ne ha una bella vista, si tratta di tre bacini
artificiali, ricavati tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento dallo
sbarramento del Torrente Gorzente e di un suo affluente. Con i loro rami che
s’insinuano in vallette profonde, i tre laghi artificiali “lago Bruno, lago
Lungo e lago di Badana” (attualmente vuoto) non turbano l’armonia del
paesaggio, ma anzi ravvivano l’ambiente di per sé piuttosto brullo. Le loro
acque alimentano una centrale elettrica e un acquedotto della città di Genova….
……ci
troviamo nel Parco naturale delle Capanne di Marcarolo, istituito nel 1979, è
una area naturale protetta situata in Piemonte al confine con la Liguria, ad
una decina di km dal Mar Ligure in linea d'aria e a metà strada tra Genova e
Novi Ligure. Il parco è compreso tra la val Lemme, la val Polcevera e la valle
Stura, e rappresenta l'area verde più estesa di tutta l'area metropolitana
genovese, intersezione tra le zone propriamente liguri dell'agglomerato e il
retroterra metropolitano dell'Oltregiogo (già ufficialmente appartenenti al
Piemonte)……
……il
suo territorio si estende per 9.551,84 ettari, a un'altitudine compresa tra i
335 m s.l.m. (laghi della Lavagnina) e 1172 m (monte delle Figne)….....estremamente
ricco dal punto di vista idrografico, dispone di bacini artificiali (laghi
della Lavagnina, laghi del Gorzente), utilizzati per la produzione di energia
idroelettrica nonché per usi potabili per l'Acquedotto De Ferrari Galliera del
comune di Genova. Il territorio è attraversato da alcuni corsi d'acqua tra i
quali il Lemme, dal Passo della Bocchetta verso il Monferrato, il Gorzente tra
i laghi del Gorzente e i laghi della Lavagnina, il Piota da Capanne, anch'egli,
verso il Monferrato. Numerosissimi sono i rii minori come il rio Acque Striate,
affluente del Lemme, il rio del Mulino ed il rio di Campo di Staggi affluenti
del Gorzente….
……prevalentemente
ricoperto da boschi di latifoglie che stanno spontaneamente ricolonizzando
alcuni versanti, il parco è stato oggetto anche di estesi rimboschimenti a
conifere. La vicinanza al mare delle montagne, costituisce una linea di
demarcazione tra il tipico clima continentale e il clima mediterraneo, dando
luogo a condizioni climatiche particolari che permettono la coesistenza di
specie tipiche della flora alpina e specie caratteristiche dell'ambiente
mediterraneo, in una zona dall'estensione relativamente limitata…..
…la fatica cede il passo
alla soddisfazione per il panorama che si apre alla vista una volta giunti a
Prato Perseghin (965 mt.) dove si raggiunge il tracciato dell’Alta Via dei
monti liguri sullo spartiacque che
divide a Est la valle del “rio Iso” e a Ovest un bacino solcato da corsi d’acqua che confluiscono nei laghi del Gorzente….
…..in questa zona di
prateria battuta dal vento un cartello indica la presenza di una fonte; la sorgente
però è piuttosto lontana e il sentiero non
è tracciato bene quindi bisogna valutare bene la necessità di rifornirsi. Si segue quindi il segnavia AV salendo a mezza
costa lungo il versante sud-occidentale del
Monte Taccone e facendo attenzione ad non imboccare il sentiero basso che procede
in piano a sinistra dell’Alta Via…..
….il segnavia due croci
gialle indica il sentiero che arriva alla cima anche se, percorso un primo
tratto, se ne perde facilmente traccia
nel versante prativo; è però sufficiente tenere a sinistra per raggiungere la cresta e
procedere verso Ovest…..
….la vetta è
contrassegnata dal punto trigonometrico della rete IGM sormontato da una croce.
Costiera erbosa tra le
valli del Gorzente e del Lemme, alla base del suo versante occidentale si
trovano i Laghi del Gorzente di cui si gode una vista mozzafiato. Scendendo sul
versante meridionale verso i laghi, si passa per il Sacrario dei martiri di
Passomezzano, nel luogo in cui furono uccisi alcuni partigiani sopravvissuti
alla strage della Benedicta nei giorni intorno alla Pasqua del 1944. Nelle
giornate limpide il panorama regala visioni sulla Corsica e su tutto l'arco
alpino nord-occidentale, dal Gran Paradiso al Monte Rosa. Più vicino si
riconoscono i profili del monte Beigua (direzione ovest) e dell'Antola
(direzione est)….
….nel
suo silenzio il Tobbio ci osserva guardiano della pianura…. è posto al centro del Parco naturale delle
Capanne di Marcarolo. Rispetto a tutti gli altri rilievi di questa porzione di
Appennino, il Tobbio spicca per la grande visibilità (dalla pianura
antistante), dovuta ai suoi versanti spogli e particolarmente scoscesi. Sulla
cima vi è una chiesetta edificata nel 1897 e dedicata a Nostra Signora di
Caravaggio e un rifugio d'emergenza di proprietà del Club Alpino Italiano di
Novi Ligure. Dalla sua cima si possono scorgere sia il golfo di Genova,
distante soli 18 km in linea d'aria, che le colline della Langa e del
Monferrato che vaste porzioni dell'arco alpino e, in giornate di eccezionale
visibilità, si può scorgere la Corsica, distante oltre 200 km……
…..nel
scendere seguiamo la cresta, e mentre le nubi sovrastano il Monte Leco, attacchiamo
il Taccone dove in un attimo ne raggiungiamo la sommità nei suoi 1113 metri sul livello del mare…..
….E’
una vetta dell’Appennino ligure posta sullo spartiacque ligure-padano ed è il
punto più alto del bacino della Val Polcevera. Ci troviamo tra il Comune di
Campomorone e quello di Voltaggio, è una meta di escursioni frequentata in ogni stagione raggiungibile
dagli innumerevoli sentieri che
partono da diverse località….
…i
laghi del Gorzente sono un gruppo di tre invasi artificiali dell'Appennino
ligure che alimentano gli acquedotti di Genova: il lago Lungo (684 mt.) ed il lago Badana (700 mt.) a monte, il lago Lavezze o Bruno
(646 mt.) a valle. Il lago Lavezze ed il lago Lungo si trovano al confine tra
la provincia di Genova e la provincia di Alessandria, mentre il lago Badana si
trova completamente in territorio piemontese. Si trovano nel territorio dei
comuni di Bosio (AL), Campomorone (GE) e Ceranesi (GE)…Dal lago Lavezze ha
inizio una galleria di 2300 m che, passando sotto l'Appennino, convoglia
l'acqua a Gallaneto (nel comune di Campomorone, in Alta Valpolcevera) dove si
trovano gli impianti di filtraggio e smistamento….
…i
tre laghi fanno parte, per quel che riguarda la parte che ricade nella
provincia di Alessandria, del Parco Regionale delle Capanne di Marcarolo. Il
lago Lungo è alimentato dal rio Lischeo, le cui acque discendono dai vicini
monte Poggio (1081 m) e monte Orditano (950 m). Anche il lago Badana è
alimentato dai rivi che discendono dal monte Poggio, mentre il lago Bruno,
oltre alle acque provenienti dai due invasi a monte, è alimentato dai corsi
d'acqua del monte delle Figne (1172 m) e del monte Taccone. Il lago Bruno
inoltre è alimentato da una galleria, realizzata negli anni 20 del Novecento,
che raccoglie le acque di diversi rivi, il cui corso naturale sboccava nel
Gorzente a valle della diga. Un canale, che seguitava in un'altra galleria,
portava sempre al lago Bruno alcuni rivi provenienti dalla zona della
Benedicta, ma per la mancanza di manutenzione quest'opera non svolge più la sua
funzione. Dal 2005 il lago Badana è stato svuotato per lavori di manutenzione
alla diga, gli altri due laghi invece continuano ad essere alimentati….
…rientrando velocemente in
prossimità dell’osservatorio, curiosando, vengo invitato ad entrare e a sedermi
in compagnia di una simpatica coppia d’età che con calma e longeva tranquillità
della domenica mattina……sciacquano una piccola caffettiera, iniziano a
raccontare la storia della costruzione in attesa dell’arrivo di altri amici con
viveri e vino per trascorrere una giornata in compagnia….
…l’osservatorio
naturalistico CAI di Bolzaneto è utilizzato come appoggio e sosta per le visite
guidate ospita al suo interno una piccola mostra permanente. Per la costruzione e la manutenzione
delle dighe venne messa in opera una teleferica costruita su tralicci in legno
che venne poi smontata per scopi bellici durante la 1° guerra mondiale e
successivamente ricostruita con tralicci in ferro…
…….non ci rimane che
scendere fino alla confluenza con i
laghi, un ‘altro pezzettino di salita sulla carrabile, e giù passando dal Giovo
scendendo verso la statale per Praglia….una piccola escursione , penso adatta a
tuti. Il Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo offre diverse di queste
occasioni anche solo per la domenica mattina….
…..il
vasto altopiano di Marcarolo è situato nell'area montuosa dell'Appennino
Ligure-Piemontese, all'estremo sud della provincia alessandrina, collocato
geologicamente nel sistema noto come "Gruppo di Voltri". L'area del
Parco è dominata dalla piramide massiccia del Monte Tobbio ed ha la peculiarità
di godere la vista del Golfo Ligure, posto a meno di dieci chilometri in linea
d'aria. L'area è di particolare interesse per l'abbondanza di corsi d'acqua e
di zone umide…..
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