martedì 25 luglio 2017

San Bernolfo - laghi di Collalunga 2017

“ANELLO - SAN BERNOLFO - LAGHI DI COLLALUNGA ”


San Bernolfo (mt. 1663 s.l.m.)
Rifugio Laus - Alexandris Foches (mt. 1905 s.l.m.)
Colletto di San Bernolfo (mt. 2560 s.l.m.)
Lago della Seccia  (mt. 2488 s.l.m.)
Lagho di Collalunga "piccolo" (mt. 2455 s.l.m.)
Lago di Collalunga "grande" (mt. 2429 s.l.m.)
Lago di Mezzo (mt. 2285 s.l.m.)
Lago di San Bernolfo (mt. 1912 s.l.m.)

 

Tempo di percorrenza: 6h 30'
Dislivello - (mt.897 )
Segnavia – punto rosso 
(P 63 a salire) - (P 21 a scendere)
Periodo – domenica 2 Luglio  2017



















….Questa volta torniamo in Valle Stura per una nuova escursione. Da Genova  saliamo sulla A 6 fino a  Carrù dove un raccordo ci immette sulla Asti–Cuneo   (A 33).    Cuneo Est è la nostra uscita, Boves e Borgo San Dalmazzo ci portano in Valle Stura sulla  famosa Statale 21 meta di appassionati centauri….incontriamo Demonte, passiamo Asione, saltiamo Vinadio e giriamo a sinistra in direzione dei Bagni di Vinadio…..















….raggiunta la località termale peroseguiamo risalendo il Vallone di San Bernolfo seguendo il corso del “torrente Corborant” per circa sei chilometri su una stretta stradina,  con ripetuti tornanti raggiungiamo il piccolo Borgo di San Bernolfo dove un chiaro cartello ci indica di parcheggiare l’auto a lisca di pesce nell’apposita area che riceve parecchi escursionisti …..



















….il vallone di San Bernolfo ha origine dalla frazione Planche di Vinadio.Questo vallone si sviluppa dapprima in direzione ovest-sud-ovest, con alcune diramazioni secondarie fino alla località Bagni di Vinadio , dove si biforca. Il vallone principale prosegue in direzione sud-ovest, diramandosi più volte in valloni laterali secondari. In questa porzione del vallone si trova la frazione di San Bernolfo, che dà il nome alla valle. In sinistra orografica dai Bagni di Vinadio ha invece origine il vallone dell'Ischiator, che risale dapprima in direzione ovest, poi in direzione sud-ovest, portandosi ai piedi del Becco Alto d'Ischiatore di cima Corborant….






















….la Valle Stura di Demonte è una valle del Piemonte che si sviluppa per circa 50 km. lungo il fiume Stura di Demonte. Il suo territorio è interamente compreso nella provincia di Cuneo, a cavallo tra le Alpi Marittime (in destra orografica) e le Alpi Cozie (in sinistra orografica). Alla sua testata si trova il colle della Maddalena, importante valico stradale tra Italia e Francia che la collega con la Valle dell'Ubaye (Strada statale 21 della Maddalena per la parte italiana e Strada dipartimentale D900 per la parte francese)….
 


…dal parcheggio saliamo leggermente fino al bivio con il piccolo borgo, prendiamo a sinistra e superiamo il ponte di S. Elena sul torrente Corborant, scendiamo per un centinaio di metri lasciandoci sulla sinistra il bivio per Callieri. A destra ampi tornanti in una profonda abetina ci accompagnano in una fresca salita su dolci curve spezzate da varie scorciatoie…


…..i larici sostituiscono gli abeti  che  ci scortano  fino al desposito ex militare diroccato,   continuiando  sulla rotabile raggiungiamo  il Rifugio de Alexandris-Foches che dista molto poco  dal colletto del Laus…..

















….piccola struttura che sorge sul sito di un precedente edificio, ex ricovero militare, aperto come posto tappa negli anni ‘50 e poi completamente ristrutturato nel 1999. Il rifugio sorge nel vallone di Collalunga, ai margini di una fitta e bellissima pineta e si trova a pochi minuti dalla splendida conca del lago di San Bernolfo…
(44°14’57” N  -  7°02’51” E)









…..davanti a noi il Vallone di San Bernolfo con l’omonimo lago ombrato dal sole basso del mattino ….. siamo sul colletto (mt. 1927) e solo qui vale la pena di arrivare.  Abbandoniamo la sterrata che scende allo specchio di San Bernolfo e vicino a dei ruderi prendiamo a destra,  un grande sasso con su scritto “ALLA CROCE”, apre il sentiero (P 63)…..








….il Corborant (a volte detto, a valle della frazione Bagni di Vinadio, rio dei Bagni o ancora rio della Traversera) è un torrente del Piemonte, affluente in destra idrografica della Stura di Demonte. Il suo corso si sviluppa interamente nel territorio del comune di Vinadio (CN); il perimetro del suo bacino è 34 km…..


….nasce dalla confluenza di alcuni rami sorgentizi provenienti dai laghi di Lansfero (2.555  mt.  il più alto) e dal Passo di Barbacana; scendendo verso nord-est riceve da destra , poco a valle delle case di San Bernolfo, il contributo idrico del Vallone di Collalunga. Supera poi l'abitato di Strepeis e nei pressi di Bagni avviene la confluenza con i suoi due principali affluenti: da sinistra il rio dell'Ischiator, che drena l'omonimo vallone, e da destra quello di Isciauda, più breve. Poggiando poi verso est il torrente raggiunge infine la Stura di Demonte a 955  mt; a monte della confluenza sorge la piccola borgata di Pianche, sempre in comune di Vinadio…..





…..saliamo in semi ombra con una discreta pendenza tra radi larici, pietraie e fischi di marmotte sentinella, un buon passo ci permette di arrivare in breve tempo su un falsopiano denominato “Chiot della Roccia”; rocce sparse, quqlche larice, erba verde  e giovani fioriture ne fanno da scenario…..






….regolari sentieri ben tracciati ci portano con poche forze consumate al piano superiore: la conca detritica. Ora si sale finalmente e si sale davvero, ci avviciniamo allo spartiacque passando ai piedi della “Guglia di Sam Bernolfo”.Saliamo ai piedi di pareti rocciose giungendo al “Colletto” (2560 mt.) tramite piccoli tornanti costruiti su muri a secco….








….siamo al bivio, la sotto il “Vallone della Seccia;  quasi manca il fiato dal vuoto che ci propone. A sinistra ci lasciamo il sentiero per la “Rocca di San Bernolfo” meta della maggior parte di escursionisti, ma noi abbiamo un circolare da finire. Salutiamo le tre simpatiche signore di Genova che con il loro fedele “Marley” ci hanno accompagnato nella salita sin  dai tornanti più bassi , quindi scendiamo in maniera decisa con lunghi tornanti dal passo veloce …..
 
























…..ben visibile il sentiero che ci porta verso il “lago della Seccia”, ci lasciamo alcuni stambecchi alle spalle e in poco più di un‘ora raggiungiamo tramite sentieri con residui di neve semi ghiacciata  e con muri a secco di straordinaria fattezza l’omonimo lago. Piccola sosta, qualche foto e ci prepariamo per scollinare l’ultima salita dell’anello; d'ora in poi solo discesa…..





….ci troviamo sulle Alpi Marittime, parte della catena Alpina segna il confine tra l’Italia (provincia di Cuneo), in parte minima la provincia di Imperia e la Francia (dipardtimento delle Alpi Marittime).  Confinano a Nord con le Alpi Cozie delle quali sono sepatare  dal Colle della Maddalena; ad Est confinano con le Alpi Liguri delle quali separate da Colle di Tenda, a Sud con le Prealpi di Nizza  dalle quali sono separate dalla Baisse de la Cabanette. A Sud-Ovest con le Prealpi di Grasse  dalle quali sono separate dal Colle  Toutes Aures, ad Ovest  con le Alpi di provenza  dalle quali sono separate  dal Colle d’Allos…..


….Nelle Marittime sono già evidenti gli aspetti tipici delle Alpi Occidentali, caratterizzate da guglie e creste aguzze, ripidi canaloni ed enormi pietraie, strette valli incassate di origine fluviale affiancate da valli più aperte di origine glaciale, numerosi laghi e quote piuttosto elevate. Dal punto di vista geologico, le Marittime sono caratterizzate da una forte variabilità: si alternano, infatti, rocce calcaree e Dolomitiche  a rocce granitiche….





……sullo sfondo il “Lago della Seccia” (2561 mt.) ……un rudere, il confine con la Francia, tanto (troppo) filo spianato perso tra l’erba dall’ultima guerra e la discesa verso i “Laghi di Collalunga”. Questo lo scenario che appare sopra  i due specchi d’acqua di montagna…..






…..I laghi di Collalunga, benché al di qua delle Alpi, dal 1989 sono in territorio francese a seguito della rettifica dei confini sanciti nel 1947. Sono due splendidi laghi che si raggiungono partendo da San Bernolfo dopo aver superato il lago omonimo (1913 m) e il lago di Mezzo (2282 m) e sono ubicati al termine del vallone di Collalunga, tra la cima omonima e la testa dell’Autaret…..






….un’oretta e mezza di sosta per mangiare e fare un riposino, essendolci alzati prima dell’alba ne avevamo proprio bisogno. Bivacchiamo  tra i due laghi all’altezza di quello più piccolo (superiore) godendo della tranquillità estrema che si trova in questi posti. Prati verdi, fiori colorati, uno scivolo di neve ghiacciata bacia acqua….





…..la questione del confine di Collalunga.

Accanto al problema della divisione dell'abitato di Claviere si poneva, fin dal 1947, una questione di carattere interpretativo relativa all'andamento del confine in località Collalunga, nel territorio del comune di Vinadio in Valle Stura di Demonte. La divergenza tra Italia e Francia era dovuta all'ambiguità del testo del trattato di pace che, pur indicando che la linea di confine doveva correre lungo lo spartiaqcue riportava quote di riferimento relative ad una cresta situata oltre la displuviale, quindi in territorio orograficamente italiano…..
…il nuovo confine segue un tracciato che abbandona la vecchia frontiera alla Cima di Colla Longa e, procedendo verso oriente e seguendo la linea dello spartiacque, va lungo le creste rocciose passando per le quote 2719, 2562, il Colle di Seccia, raggiunge a quota 2760 la Testa dell’Autaret, passa per quota 2672 al Colle della Guercia (2456) e per le quote 2640, 2693 e 2689, raggiunge le Rocche di Saboulé e ne segue la cresta nord…

















….secondo l'interpretazione italiana, che dava maggiore importanza al significato etimologico della parola “spartiacque", la linea di confine doveva passare lungo la cresta più alta; secondo l'interpretazione francese, che riteneva più importante l'indicazione delle quote, doveva invece passare lungo la cresta individuata dalle quote medesime. Di fatto la materializzazione sul terreno del confine venne sospesa in attesa che la divergenza venisse risolta a livello politico, il che avvenne con il citato scambio di note del settembre 1967, con cui il governo francese accettava la richiesta italiana di modifica del confine di Claviere, mentre Roma, come "contropartita", si impegnava a ritenere sanato secondo l'interpretazione francese il contenzioso sul confine di Collalunga…






…La "Casermetta difensiva del Passo di Collalunga", in grado di ospitare fino a 60 uomini ai tempi del secondo conflitto mondiale e caratterizzata dall'avere la sagoma della prua di una nave sporgente dal muro di sostegno del piazzale antistante. Curioso notare che oltre metà della casermetta risulta oggi crollato, mentre la prua della nave continua a sfidare il tempo e le intemperie.
A fianco della casermetta si trovano i ruderi della stazione a monte della "Teleferica Lago di San Bernolfo - Laghi di Collalunga", ed di quella a valle della "Teleferica Laghi di Collalunga - Testa dell'Autaret". L'edificio che ospitava l'impianto motore è stato in parte riattato da privati…..




















....ripartiamo, ci abbassiamo  costeggiando la sponda orientale del primo lago su una spalla di rocce fino al piu grande dei laghi di Collalunga (Lacs de Colle Lounge 2429 mt). Passiamo il confine rientrando in territorio italiano, ci uniamo alla carrabile ex militare  (P 22) proveniente dal Passo di Collalunga (2533 mt.), ci lasciamo a sinistra la casermetta dell’ultima guerra con la strana prua di nave e inbocchiamo il Vallone. Durante la discesa sulla sinistra tra ampi tornanti incontriamo il quatro lago….quello di Mezzo (2285 mt.)….







…..con la Testa dell’Autaret che ci copre le spalle scendiamo sopra una massicciata rocciosa che serpeggia fino alla conca erbosa che ospita il “Lago di San Bernolfo”(1912 mt.) …ci supera a destra il corso d’acqua che alimenta la conca e a breve ci spostiamo sulla piana costeggiando da sinistra lo specchio d’acqua ….




























….il rifugio Laus è il nostro ultimo punto di appoggio prima di scendere, è stato un’anello davvero interessante e divertente, un leggero vento di Grecale ci ha reso piacevole una giornata estremamente calda di Luglio. Il percorso è molto  pulito e ben gestito, (non mi sembra bello dover tenere però i cani al guinzaglio come consigliato all’inizio del percorso, perchè questi sono posti dove loro dovrebbero essere liberi di vivere) ….comunque .....tutto questo rivaluta per me la Valle Stura rispetto alla favolosa Val Maira…







….giornata dura ,lavoriamo fino a tardi e la domenica spolveriamo i monti. Per gente come noi è molto difficile ma la passione chiama e appena possiamo …… si parte !!!