“COLLE
DI PRAGLIA – PASSO DELLA BOCCHETTA – PASSO DEI GIOVI “
Passo
della bocchetta (mt. 772) - Passo dei giovi (mt. 472)
- dislivello
– mt. 699
- segnavia
– (AV) Alta Via dei
monti -liguri
- tappa
23 / 24 – (AV)
monti -liguri
- periodo – Domenica 11 Ottobre 2015


….partendo da Genova bisogna percorrere l’autostrada (A 7) in direzione Milano e uscire al casello di Bolzaneto. Tenere la destra prendendo la SS-35 per Pontedecimo e proseguire sulla provinciale verso Isoverde…superato Campomorone svoltare a sinistra sul ponte di Ceranesi e iniziare a salire verso i “Piani di Praglia”......ci fermiamo in località "Proù René"in un piccolo slargo sterrato dove lasciamo l’auto…
…..vicino
alla bacheca illustrativa del “sentiero naturalistico laghi del Gorzente”
troviamo una piccola stradina asfaltata che dirige verso il circolare dei laghi, ma noi invece prendiamo un largo sentiero che
inizia in prossimità di un grosso albero, i segnavia (AV) e (E1) ci
accompagnano dentro il bosco…..(che sarebbe poi il ritorno dell’anello laghi)…
(foto scattata al ritorno in presenza della luce del sole) |
.....il
bosco è ancora scuro e guidati dai cartelli del “sentiero naturalistico”, ci
allacciamo ad uno sterrato che nel Sali e scendi segue sulla destra un recinto
adibito alla caccia ....
…..si cammina per un lungo tratto al confine
del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo, che si estende sul lato padano
in territorio piemontese. Entrando nel territorio del parco con una breve
deviazione si può salire sul Monte Figne (1172 m), massiccio rilievo a forma di
dorso che domina tutte le cime circostanti....
….. Passo di Prato Leone (mt.779), ci lasciamo alle spalle la caccia alla lepre, il panorama ci offre una bella visuale sul monte Figogna (Madonna della Guardia) e sulla serie dei castelli del Righi…ci guardiamo in torno e iniziamo una salita per arrivare alla “fontana dei Segaggin” (cioè dei falciatori d’erba, che vi si fermavano a dissetarsi)…
....passiamo sotto
l’osservatorio del CAI di Bolzaneto lasciandolo a sinistra e superando il
cancello di legno proseguiamo su un piccolo sentiero che guarda a sinistra gli
invasi artificiali del Gorzente….
….passando
sulle pendici occidentali del Bric di Guana se ne ha una bella vista, si tratta di tre bacini
artificiali, ricavati tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento dallo
sbarramento del Torrente Gorzente e di un suo affluente. Con i loro rami che
s’insinuano in vallette profonde, i tre laghi artificiali “lago Bruno, lago
Lungo e lago di Badana” (attualmente vuoto) non turbano l’armonia del
paesaggio, ma anzi ravvivano l’ambiente di per sé piuttosto brullo. Le loro
acque alimentano una centrale elettrica e un acquedotto della città di Genova….
…..superato
il versante nord-ovest del “Bric di Guana”, ci lasciamo in basso a destra il paese di Cravasco con i suoi piccoli laghetti
(ben visibili) e la grande cava di pietra. Un muggito di mucche al pascolo richiama la nostra
attenzione che ci affretta ad arrivare a “Prato Perseghin (mt.967)…..
….la
zona si presenta per lo più spoglia da alberi, con vaste praterie, lasciamo momentaneamente l’Alta Via per fare una
piccola deviazione in direzione del “Monte delle Figne” (non compreso nella
tappa 23 dell’Alta Via), prendendo il sentiero di sinistra alla base del monte
Taccone in meno di mezz’ora raggiungiamo la croce dei (mt.1171)….. è la vetta
più elevata di quest'area (che comprende anche i monti Tobbio, Taccone e
Poggio). La vetta della montagna si trova al confine tra i comuni di Campomorone
(GE) e di Voltaggio (AL), la cima è attraversata dal confine amministrativo tra
le province di Genova e Alessandria…..
….la
montagna è costituita da una costiera erbosa tra le valli del Gorzente e del
Lemme, alla base del suo versante occidentale si trovano i Laghi del Gorzente
di cui si gode una vista mozzafiato. Scendendo sul versante meridionale verso i
laghi, si passa per il Sacrario dei martiri di Passomezzano, nel luogo in cui
furono uccisi alcuni partigiani sopravvissuti alla strage della Benedicta nei
giorni intorno alla Pasqua del 1944. Nelle giornate limpide il panorama regala
visioni sulla Corsica e su tutto l'arco alpino nord-occidentale, dal Gran
Paradiso al Monte Rosa. Più vicino si riconoscono i profili del monte Beigua
(direzione ovest) e dell'Antola (direzione est)….
…..panino
con il salame, qualche minuto di pausa e si riparte, guardando le antenne del
Monte Leco (mt. 1072)
ci buttiamo a cafofitto dal lato sud-est
tra una mucca e l’altra e in breve
riprendiamo l’Alta Via aggirando il versante nord del Monte Taccone (mt.1113)….
….
raggiunto “Colla del Leco” (mt.985) ci lasciamo il “bel verde” alle spalle, il
percorso da qui in poi diventa a mio parere bruttino, il sentiero attraversa il
versante sud-ovest del Monte Leco (mt. 1072)….
…..
con una leggera salita e falsopiano, passiamo i diversi ripetitori radio
televisivi e iniziamo a scendere fino ad
arrivare da un grosso traliccio solitario
posto sul versante orientale. Una carrozzabile tra bosco inizialmente e
guard-rail ci accompagna fino al Passo della bocchetta…..
….il
passo della Bocchetta è un valico dell'Appennino ligure posto a quota (mt.772)
lungo la strada che collega Campomorone con Voltaggio e quindi la val Polcevera
con la Val Lemme. La strada è denominata strada provinciale 5 della Bocchetta
nella tratta genovese e strada provinciale 160 della Val Lemme nella tratta
alessandrina….
….. fu reso celebre da Fausto Coppi durante le sue memorabili scalate del Giro dell'Appennino tanto che sul valico è stata posta una stele, in ricordo della sua ultima vittoria, con l'effigie del Campionissimo. Il passo è ancora oggi il punto di forza del Giro dell'Appennino. Il tempo record della scalata appartiene a Gilberto Simoni, con 21'54", stabiliti durante l'edizione del 2003. Il record precedente apparteneva a Marco Pantani con 21'56" detenuto per 8 anni….
…..attraversiamo
la strada per iniziare la tappa 25 dell’Alta Via (tappa di trasferimento verso
il Passo dei Giovi), troviamo la sbarra aperta con un cartello che indica che nel
bosco in cui stiamo entrando è aperta la
“caccia al cinghiale”, quindi, un po’ sconcertati e attenti procediamo con
molta attenzione……
…È
un breve itinerario di collegamento tra due noti valichi: la Bocchetta e i
Giovi. Probabilmente la Bocchetta era già attraversata da una via ligure
primitiva, poi i Romani fecero passare poco lontano dall’attuale valico la Via
Postumia, importante strada che collegava Genova con la Lombardia. L’attuale
strada della Bocchetta fu costruita dalla Repubblica di Genova verso la fine
del Cinquecento. Per tutto il Settecento, la Bocchetta fu l’unica strada
carrabile da Genova alla Pianura Padana.”……
…..la tappa 25 dell’Alta Via si svolge su uno sterrato carrozzabile interamente in discesa di poco gusto, in un’ora e mezza completiamo il percorso e uscendo dal bosco incontriamo via Ettore Rapallo che ci porta direttamente giù sulla “Provinciale 35”...
...il
Passo dei Giovi è più agevole di quello della Bocchetta, perché è uno dei
valichi più bassi dello spartiacque appenninico; perciò la “strada regia dei
Giovi” divenne subito la principale via di collegamento tra Genova e la
pianura, soppiantando quella della Bocchetta.....
….l'attuale
strada di valico è di recente realizzazione. Fu terminata nel 1823 e fu
chiamata "strada regia dei Giovi" ed essendo molto più agevole di
quella della Bocchetta, fino ad allora in auge, divenne il valico principale di
collegamento….
…il
20 febbraio 1854, dopo 8 anni di lavoro, fu inaugurata la ferrovia
Torino-Genova e il passo venne superato con la galleria dei Giovi lunga 3250
metri, con valico a quota 360 m s.l.m. L'imbocco si trova poco dopo l'abitato
di Mignanego, mentre l'altra estremità è a Busalla. La galleria venne
elettrificata nel 1911….Al 1889 risale invece la nuova linea ferroviaria
succursale dei Giovi, con una nuova galleria di valico, lunga oltre 8 km, che
unisce direttamente la stazione di Mignanego con quella di Ronco Scrivia…..
…infine,
il 29 ottobre 1935 venne inaugurata la cosiddetta "camionale", da
Genova Sampierdarena a Serravalle Scrivia, che in seguito diventerà
l'autostrada A7 e che libererà dal traffico pesante e di lunga percorrenza la
strada statale di valico.
.....è
una traversata molto bella e panoramica, attraverso il gruppo montuoso del
Figne. Le quote relativamente modeste non devono far sottovalutare queste
montagne: il clima sullo spartiacque è spesso instabile, con nebbie improvvise
e bufere di vento che, specie d’inverno, possono essere violentissime.