giovedì 29 gennaio 2015

Faiallo - Pra Riondo 2014




“PASSO DEL FAIALLO – PRA RIONDO”


Passo del Faiallo (mt. 1061 s.l.m.) – Pra Riondo (mt. 1109 s.l.m.)
- tempo di percorrenza  4h 45’
- segnavia 
( due pallini colore azzurro) sino a passo Vaccaria
(Alta Via dei monti liguri) sino a Pra Riondo
- parte della tappa 20 (AV) - (E7)
- periodo – 1 maggio  2014







Partendo da Genova bisogna  imboccare l’autostrada A 10 per Ventimiglia e uscire al casello di Voltri. Al semaforo girare a destra, percorrere il rettilineo  e girare ancora  a destra al bivio per il “passo del Turchino” ….
….la statale 456 ci porta a Mele che superiamo per arrivare sino alla galleria del Turchino che ci lasciamo  alla nostra destra per imboccare a sinistra la strada provinciale 73 del Faiallo (attenzione d’inverno o in situazioni atmosferiche particolari potrebbe essere chiuso)....


















….. appena arrivati al passo parcheggiamo l’auto  in prossimità di un grosso prato attrezzato per il  pic-nic e …..vicino alla bacheca illustrativa ci inoltriamo nel bosco in direzione “Monte Reixa” (mt. 1183) seguendo il segnavia “due pallini azzurri”…



















…..il monte Reixa è un rilievo dell'Appennino ligure occidentale che si innalza alle spalle del litorale tra Voltri e Arenzano. Su alcune carte topografiche è indicato come monte Reisa. Sorge sullo spartiacque appenninico principale, al confine tra le province di Savona e Genova: la vetta è il punto incontro dei territori comunali di Genova e Arenzano e Sassello. Si tratta di un rilievo tondeggiante, poco eminente, a copertura prativa fino in vetta….



















….dal punto di vista geologico, l'intera montagna appartiene al gruppo dei calcescisti con pietre verdi di Voltri, risalente al Giurassico-Cretaceo, ed in particolare al sottogruppo delle ofioliti del monte Beigua. La vetta occidentale del monte Reixa (1183 m s.l.m.) costituisce la massima elevazione sul livello medio del mare dei comuni di Genova ed Arenzano, ed è anche il tratto in cui la dorsale principale alpino-appenninica misura la minore distanza dalla linea di costa (5,7 km in linea d'aria). Dal suo versante settentrionale nasce il torrente Orba, principale affluente del fiume Bormida e subaffluente del Tanaro….
….parte della sua dorsale è percorsa dalla strada del passo del Faiallo. Il passo è anche caposaldo di tappa dell'Alta via dei Monti Liguri, che passa a breve distanza dal Reixa senza però raggiungerne la vetta…..


















……guardando Savona ci avviciniamo a “Passo Vaccaria” dove da destra ci raggiunge “l’Alta Via” e ci lasciamo alle spalle i due pallini azzurri…........in prossimità invece del “Cian de Toe” (piano delle tavole) scendendo giù a sinistrasi può raggiungere il “Passo della Gava” seguendo il segnavia (due pallini rossi pieni) per poter scendere ad Arenzano ....










…ci troviamo nel Parco del Beigua  che si estende per ventisei chilometri di crinali montuosi, a due passi dalla Riviera Ligure, che si sviluppano dal Colle del Giovo al Passo del Turchino con andamento parallelo alla costa, passando per le vette del M. Beigua (1287 m), della Cima Frattin (1145 m), del M. Rama (1148 m) del M. Argentea (1082 m) e del M. Reixa (1183 m) e che racchiudono praterie e preziose zone umide, fitte foreste di faggi, roveri e castagni, rupi scoscese e affioramenti rocciosi, pinete a Pino Marittimo e lembi di vegetazione mediterranea…..





















…..un mosaico di ambienti in ragione del quale il gruppo montuoso del Beigua viene considerato una delle zone più ricche di biodiversità della Liguria: in funzione di tale ricchezza nel comprensorio del Parco sono stati proposti ben 3 Siti di Importanza Comunitaria. La Comunità Europea, attraverso la proposta della Regione Liguria e del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, ha ulteriormente riconosciuto lo straordinario valore naturalistico del Parco del Beigua istituendo una Zona di Protezione Speciale che riveste una particolare importanza per gli uccelli migratori (l'area è riconosciuta come "Area Importante per l'Avifauna" secondo la classificazione del Bird Life International). Sono presenti oltre 80 specie nidificanti talune di grandissimo pregio come l'Aquila reale, il Biancone, il Codirossone, il Succiacapre e l'Averla piccola…..









































….lungo i suoi percorsi più impervi del Parco e nascosti alla vista dell'uomo transita regolarmente il lupo e dai suoi contrafforti affacciati sul mare non è inusuale scorgere le affusolate sagome delle balene transitare nello specchio acqueo di fronte a Varazze, Cogoleto e Arenzano….



















……un comprensorio in cui nel giro di pochi chilometri si possono apprezzare fioriture tipiche della macchia mediterranea o imbattersi in singolari torbiere di alta quota, testimoni di epoche lontane in cui ghiaccio e rocce combattevano la loro battaglia quotidiana per modellare la superficie terrestre…..




















…..il monte Argentea è una montagna dell'Appennino ligure, (1.082 mt.) nella parte occidentale della provincia di Genova, si trova leggermente discosto verso sud dallo spartiacque principale appenninico ligure - padano. La vetta ha la forma di un breve cresta allungata in direzione nord-sud, e costituisce una panoramica balconata sul mar Ligure e sulla costa del Genovesato. La montagna è interamente compresa nel comune di Arenzano. È una delle cime che fanno parte del gruppo del Beigua, e appartiene alla catena che va dal passo del Faiallo al passo del Giovo, laddove lo spartiacque tirrenico - padano raggiunge la minore distanza dalla costa tirrenica di tutto il suo sviluppo…..



……dal punto di vista geologico fa parte del gruppo di Voltri, con prevalenza di serpentiniti; per il suo interesse orogenetico, la zona è stata oggetto di approfonditi studi geologici da molti anni. Dal punto di vista vegetazionale, l'Argentea presenta la tipica macchia mediterranea, con rari boschi di conifere presenti lungo le sue pendici che digradano verso la costa……



















….un parco che annovera al suo interno tre importanti Foreste Demaniali Regionali ("Deiva" in Comune di Sassello, "Lerone" nei Comuni di Arenzano e Cogoleto, "Tiglieto" nei Comuni di Tiglieto, Masone e Campo Ligure) in cui vivono i tipici ungulati dell'Appennino ligure quali cinghiali, caprioli e daini…..





















….il monte Rama è una montagna dell'Appennino ligure, (1150 mt.) interamente compresa nel comune di Cogoleto. Si trova su una cresta secondaria che si diparte dallo spartiacque principale appenninico, in corrispondenza del colletto tra il bric Resonau e la Rocca del Lago, e si dirige in direzione est-sud-est passando per la cima Fontanaccia e proseguendo poi fino alla sommità del monte. Da qui si diparte un'ulteriore cresta che scende verso sud, risalendo alla sommità del bric Camulà, da cui prosegue in direzione sud-est fino ad esaurirsi in prossimità della frazione di Lerca…..








…. i versanti ovest e sud sono tendenzialmente brulli, alternando distese prative ad affioramenti rocciosi; i versanti nord ed est, delimitati dalla valle del Lerca, sono invece boscosi, con presenza di pini e faggi. La vetta è ben visibile dai paesi costieri vicini; da Cogoleto la vetta presenta una tipica forma piramidale, mentre da Arenzano si presenta con una forma conica quasi perfetta, unitamente al vicino bric Camulà…..



….dal punto di vista geologico, la montagna è un ammasso omogeneo di serpentiniti e serpentinoscisti, facenti parte del complesso delle serpentine di Capanne di Marcarolo, appartenenti a loro volta al gruppo dei calcescisti con pietre verdi di Voltri, risalenti al Giurassico-Cretaceo. In corrispondenza del monte bric Camulà, affiorano alcuni banchi a silicati di calcio (rodingiti)….




















….”Passo Notua” e il riparo cima del Pozzo (mt. 1092) aperto e incostudito …


…la storia del riparo di Cima del Pozzo nacque dall'idea di quattro valligiani dell'Orba che volevano una Madonna che "guardasse" la loro valle. Tutte le altre Madonnine (Argentea, Rocca Vaccaria, Reixa) erano infatti rivolte verso il mare. Lavorarono sodo per realizzare questa idea, addirittura allestendo un tracciato nel bosco per permettere al trattore di raggiungere il posto…..


















….al cospetto dell’aspro “Monte Rama” (mt. 1150) si può appezzare la netta differenza tra il versante marittimo caratterizzato da pareti aspre e rocciose colonizzate con molta difficoltà da radi arbusti e il versante settentrionale che degrada  dolcemente verso la pianura padana con pendii ondulati, coperti da estesi boschi di faggio e di castagno…



















…..in prossimità del “Bric Damé” dopo il bivio per Vara Inferiore (segnavia rombo giallo  vuoto), pieghiamo a sinistra in discesa in una pineta di “pino nero” molto umida e paludosa per arrivare ai piedi del roccioso “Bric Resunnou”…



















































…scendiamo a “Passo Prato Ferretto” (mt. 1091) e ci dirigiamo su una sterrata un po’ più larga sino al rifugio Casa Miniera di“Pra Riondo” (mt. 1109) dove troviamo spazio per ristorarci....



































CASA DELLA MINIERA  (44.428053° Nord -  8.596420° Est)
Località terrin (Cogoleto) 1078 mt.
La "Casa della Miniera" fu costruita prima degli anni '40, vicino al sentiero dell'Alta Via dei Monti Liguri, in prossimità della località "Prato Rotondo", a quota 1078 metri d'altitudine. Venne costruita come riparo per gli operai che lavoravano nella miniera di ferro che si trovava in quella zona. Le pietre scure tendenti al colore marrone testimoniano la presenza del metallo ferroso ma ben presto però la miniera fu abbandonata. Il riparo, allora cominciò ad essere utilizzato dalle famiglie di contadini che salivano dalla frazione di Sciarborasca, in estate per la tradizionale "fienagione" cioè il taglio e il trasporto a valle dell'erba dei grandi prati di montagna, che serviva per il sostentamento del bestiame durante l'inverno. Col passare degli anni anche la "fienagione" cessò di essere praticata e fu quindi nuovamente   abbandonata definitivamente, e anno dopo anno senza manutenzione da parte di chi la usava diventò poco più di un mucchio di pietre Questo fino a quando il Gruppo Alpini di Cogoleto non cominciò ad usare quello che rimaneva del riparo Casa della Miniera dopo come sede del loro raduno annuale che si svolge ai primi di luglio ma soprattutto fino a quando la Comunità Montana Argentea decide di ristrutturare il riparo in collaborazione con gli Alpini di Cogoleto.  




























…. il rientro è sempre più veloce,   percorriamo gli stessi sentieri e ci gustiamo lo stupendo panorama di buona parte dell’arco ligure fino alla costa toscana….le Alpi Apuane, l’appennino tosco-emiliano e la pianura padana…..nelle serate più terse naturalmente la Corsica e le isole dell’arcipelago toscano…


….il dislivello di questa escursione è praticamente incalcolabile poiché si viaggia sullo spartiacque  tra l’alta val d’Orba e il mare….gita per tutta la famiglia !!!