“PASSO DEL FAIALLO – PRA RIONDO”
- tempo di percorrenza 4h 45’
- segnavia
(Alta Via dei monti liguri) sino a Pra Riondo- parte della tappa 20 (AV) - (E7)
- periodo – 1 maggio
2014
Partendo da Genova bisogna
imboccare l’autostrada A 10 per Ventimiglia e uscire al
casello di Voltri. Al semaforo girare a destra, percorrere il rettilineo e girare ancora a destra al bivio per il “passo del Turchino” ….
….la statale 456 ci porta
a Mele che superiamo per arrivare sino alla galleria del Turchino che ci
lasciamo alla nostra destra per
imboccare a sinistra la strada provinciale 73 del Faiallo (attenzione d’inverno o in situazioni
atmosferiche particolari potrebbe essere chiuso)....
….. appena arrivati al
passo parcheggiamo l’auto in prossimità di
un grosso prato attrezzato per il pic-nic e …..vicino alla bacheca illustrativa
ci inoltriamo nel bosco in direzione “Monte Reixa” (mt. 1183) seguendo il
segnavia “due pallini azzurri”…
…..il
monte Reixa è un rilievo dell'Appennino ligure occidentale che si innalza alle
spalle del litorale tra Voltri e Arenzano. Su alcune carte topografiche è
indicato come monte Reisa. Sorge sullo spartiacque appenninico principale, al
confine tra le province di Savona e Genova: la vetta è il punto incontro dei
territori comunali di Genova e Arenzano e Sassello. Si tratta di un rilievo
tondeggiante, poco eminente, a copertura prativa fino in vetta….
….dal
punto di vista geologico, l'intera montagna appartiene al gruppo dei
calcescisti con pietre verdi di Voltri, risalente al Giurassico-Cretaceo, ed in
particolare al sottogruppo delle ofioliti del monte Beigua. La vetta
occidentale del monte Reixa (1183 m s.l.m.) costituisce la massima elevazione
sul livello medio del mare dei comuni di Genova ed Arenzano, ed è anche il
tratto in cui la dorsale principale alpino-appenninica misura la minore
distanza dalla linea di costa (5,7 km in linea d'aria). Dal suo versante
settentrionale nasce il torrente Orba, principale affluente del fiume Bormida e
subaffluente del Tanaro….
….parte
della sua dorsale è percorsa dalla strada del passo del Faiallo. Il passo è
anche caposaldo di tappa dell'Alta via dei Monti Liguri, che passa a breve
distanza dal Reixa senza però raggiungerne la vetta…..
……guardando Savona ci
avviciniamo a “Passo Vaccaria” dove da destra ci raggiunge “l’Alta Via” e ci
lasciamo alle spalle i due pallini azzurri…........in prossimità invece del “Cian de Toe” (piano delle tavole) scendendo giù a sinistrasi può
raggiungere il “Passo della Gava” seguendo il segnavia (due pallini rossi
pieni) per poter scendere ad Arenzano ....
…ci
troviamo nel Parco del Beigua che si
estende per ventisei chilometri di crinali montuosi, a due passi dalla Riviera
Ligure, che si sviluppano dal Colle del Giovo al Passo del Turchino con
andamento parallelo alla costa, passando per le vette del M. Beigua (1287 m),
della Cima Frattin (1145 m), del M. Rama (1148 m) del M. Argentea (1082 m) e
del M. Reixa (1183 m) e che racchiudono praterie e preziose zone umide, fitte
foreste di faggi, roveri e castagni, rupi scoscese e affioramenti rocciosi,
pinete a Pino Marittimo e lembi di vegetazione mediterranea…..
…..un
mosaico di ambienti in ragione del quale il gruppo montuoso del Beigua viene
considerato una delle zone più ricche di biodiversità della Liguria: in
funzione di tale ricchezza nel comprensorio del Parco sono stati proposti ben 3
Siti di Importanza Comunitaria. La Comunità Europea, attraverso la proposta
della Regione Liguria e del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del
Territorio, ha ulteriormente riconosciuto lo straordinario valore naturalistico
del Parco del Beigua istituendo una Zona di Protezione Speciale che riveste una
particolare importanza per gli uccelli migratori (l'area è riconosciuta come
"Area Importante per l'Avifauna" secondo la classificazione del Bird
Life International). Sono presenti oltre 80 specie nidificanti talune di
grandissimo pregio come l'Aquila reale, il Biancone, il Codirossone, il
Succiacapre e l'Averla piccola…..
….lungo
i suoi percorsi più impervi del Parco e nascosti alla vista dell'uomo transita
regolarmente il lupo e dai suoi contrafforti affacciati sul mare non è inusuale
scorgere le affusolate sagome delle balene transitare nello specchio acqueo di
fronte a Varazze, Cogoleto e Arenzano….
……un
comprensorio in cui nel giro di pochi chilometri si possono apprezzare
fioriture tipiche della macchia mediterranea o imbattersi in singolari torbiere
di alta quota, testimoni di epoche lontane in cui ghiaccio e rocce combattevano
la loro battaglia quotidiana per modellare la superficie terrestre…..
…..il monte Argentea è una montagna dell'Appennino ligure, (1.082 mt.) nella
parte occidentale della provincia di Genova, si trova leggermente discosto
verso sud dallo spartiacque principale appenninico ligure - padano. La vetta ha
la forma di un breve cresta allungata in direzione nord-sud, e costituisce una
panoramica balconata sul mar Ligure e sulla costa del Genovesato. La montagna è
interamente compresa nel comune di Arenzano. È una delle cime che fanno parte
del gruppo del Beigua, e appartiene alla catena che va dal passo del Faiallo al
passo del Giovo, laddove lo spartiacque tirrenico - padano raggiunge la minore
distanza dalla costa tirrenica di tutto il suo sviluppo…..
……dal
punto di vista geologico fa parte del gruppo di Voltri, con prevalenza di
serpentiniti; per il suo interesse orogenetico, la zona è stata oggetto di
approfonditi studi geologici da molti anni. Dal punto di vista vegetazionale,
l'Argentea presenta la tipica macchia mediterranea, con rari boschi di conifere
presenti lungo le sue pendici che digradano verso la costa……
….un
parco che annovera al suo interno tre importanti Foreste Demaniali Regionali
("Deiva" in Comune di Sassello, "Lerone" nei Comuni di
Arenzano e Cogoleto, "Tiglieto" nei Comuni di Tiglieto, Masone e
Campo Ligure) in cui vivono i tipici ungulati dell'Appennino ligure quali
cinghiali, caprioli e daini…..
….il
monte Rama è una montagna dell'Appennino ligure, (1150 mt.) interamente compresa
nel comune di Cogoleto. Si trova su una cresta secondaria che si diparte dallo
spartiacque principale appenninico, in corrispondenza del colletto tra il bric
Resonau e la Rocca del Lago, e si dirige in direzione est-sud-est passando per
la cima Fontanaccia e proseguendo poi fino alla sommità del monte. Da qui si
diparte un'ulteriore cresta che scende verso sud, risalendo alla sommità del
bric Camulà, da cui prosegue in direzione sud-est fino ad esaurirsi in
prossimità della frazione di Lerca…..
….
i versanti ovest e sud sono tendenzialmente brulli, alternando distese prative
ad affioramenti rocciosi; i versanti nord ed est, delimitati dalla valle del
Lerca, sono invece boscosi, con presenza di pini e faggi. La vetta è ben
visibile dai paesi costieri vicini; da Cogoleto la vetta presenta una tipica
forma piramidale, mentre da Arenzano si presenta con una forma conica quasi
perfetta, unitamente al vicino bric Camulà…..
….dal
punto di vista geologico, la montagna è un ammasso omogeneo di serpentiniti e
serpentinoscisti, facenti parte del complesso delle serpentine di Capanne di
Marcarolo, appartenenti a loro volta al gruppo dei calcescisti con pietre verdi
di Voltri, risalenti al Giurassico-Cretaceo. In corrispondenza del monte bric
Camulà, affiorano alcuni banchi a silicati di calcio (rodingiti)….
….”Passo Notua” e il
riparo cima del Pozzo (mt. 1092) aperto e incostudito …
…la
storia del riparo di Cima del Pozzo nacque dall'idea di quattro valligiani
dell'Orba che volevano una Madonna che "guardasse" la loro valle.
Tutte le altre Madonnine (Argentea, Rocca Vaccaria, Reixa) erano infatti
rivolte verso il mare. Lavorarono sodo per realizzare questa idea, addirittura
allestendo un tracciato nel bosco per permettere al trattore di raggiungere il
posto…..
….al cospetto dell’aspro “Monte Rama” (mt. 1150) si può appezzare la netta differenza tra il versante marittimo caratterizzato da pareti aspre e rocciose colonizzate con molta difficoltà da radi arbusti e il versante settentrionale che degrada dolcemente verso la pianura padana con pendii ondulati, coperti da estesi boschi di faggio e di castagno…
…..in prossimità del “Bric
Damé” dopo il bivio per Vara Inferiore (segnavia rombo giallo vuoto), pieghiamo a sinistra in discesa in una pineta
di “pino nero” molto umida e paludosa per arrivare ai piedi del roccioso “Bric
Resunnou”…
…scendiamo a “Passo Prato
Ferretto” (mt. 1091) e ci dirigiamo su una sterrata un po’ più larga sino al
rifugio Casa Miniera di“Pra Riondo” (mt. 1109) dove troviamo spazio per ristorarci....
CASA
DELLA MINIERA (44.428053° Nord - 8.596420° Est)
Località
terrin (Cogoleto) 1078 mt.
La
"Casa della Miniera" fu costruita prima degli anni '40, vicino al
sentiero dell'Alta Via dei Monti Liguri, in prossimità della località
"Prato Rotondo", a quota 1078 metri d'altitudine. Venne costruita
come riparo per gli operai che lavoravano nella miniera di ferro che si trovava
in quella zona. Le pietre scure tendenti al colore marrone testimoniano la
presenza del metallo ferroso ma ben presto però la miniera fu abbandonata. Il
riparo, allora cominciò ad essere utilizzato dalle famiglie di contadini che
salivano dalla frazione di Sciarborasca, in estate per la tradizionale
"fienagione" cioè il taglio e il trasporto a valle dell'erba dei
grandi prati di montagna, che serviva per il sostentamento del bestiame durante
l'inverno. Col passare degli anni anche la "fienagione" cessò di
essere praticata e fu quindi nuovamente abbandonata definitivamente, e anno dopo anno
senza manutenzione da parte di chi la usava diventò poco più di un mucchio di
pietre Questo fino a quando il Gruppo Alpini di Cogoleto non cominciò ad usare
quello che rimaneva del riparo Casa della Miniera dopo come sede del loro
raduno annuale che si svolge ai primi di luglio ma soprattutto fino a quando la
Comunità Montana Argentea decide di ristrutturare il riparo in collaborazione
con gli Alpini di Cogoleto.
…. il rientro è sempre più
veloce, percorriamo gli stessi sentieri
e ci gustiamo lo stupendo panorama di buona parte dell’arco ligure fino alla
costa toscana….le Alpi Apuane, l’appennino tosco-emiliano e la pianura padana…..nelle
serate più terse naturalmente la Corsica e le isole dell’arcipelago toscano…
….il dislivello di questa
escursione è praticamente incalcolabile poiché si viaggia sullo
spartiacque tra l’alta val d’Orba e il mare….gita
per tutta la famiglia !!!