“ANELLO”
Acquasanta (mt.165 s.l.m.) – Punta Martin (mt. 1001 s.l.m.) – Monte Pennello (mt.995 s.l.m.)
Colle Baiarda (mt.700 s.l.m.)
- Tempo di percorrenza
5 h
- dislivello mt.
836
- Segnavia a
salire (linea rossa – punto)
a scendere (rombo rosso - tre punti rossi - sentiero Frassati)
- raccordo 38 d 4
- raccordo 38 d 4
Partendo da Genova in auto bisogna percorrere l’autostrada A 10 in direzione Ventimiglia e uscire al casello di Voltri. Al semaforo girare a destra su un lungo rettilineo che ci porta ad un crocevia con indicazioni “passo del Turchino “. Percorriamo la strada provinciale 456 per un paio di chilometri sino a quando incontriamo sulla destra il cartello che ci indica il Santuario dell’Acquasanta.
….. l’auto si può lasciare
nel piazzale del Santuario
oppure come ho fatto io davanti alla stazione ferroviaria due curve più
in alto....
…il
santuario è un luogo di culto cattolico di Genova, la frazione sorta intorno a
questa fonte si sviluppò nel tempo grazie alla venerazione della Madonna
dell'Acquasanta a cui fu dedicato un santuario che, posto sotto la
giurisdizione della Pieve di Palmaro, è da sempre meta di pellegrinaggi delle
confraternite di Mele, Arenzano, Crevari, Voltri, Palmaro e Pra', tutte facenti
parte dell'antica Pieve….
….il
santuario di Nostra Signora dell’Acquasanta è stato costruito tra il 1683 e il
1718, su un progetto iniziale probabilmente opera dell'architetto lombardo
Carlo Muttone a cui, sempre a Genova, sono attribuite anche la chiesa di Santa
Croce e San Camillo (sita in una traversa di Via XX Settembre) e la chiesa di
San Luca (sita nel centro storico)….Durante i secoli successivi negli interni
sono stati aggiunti diversi altari (l'altare maggiore è stato costruito a
partire dal 1730 da Francesco Maria Schiaffino e terminato da Carlo Cacciatori,
un suo allievo) e cappelle. La facciata, realizzata in base ad un progetto di
Maurizio Reggio e i due campanili, sono stati completati agli inizi del XX
secolo, tra il 1900 e il 1911….
….due
lapidi poste all'interno del Santuario ricordano il matrimonio, il 21 novembre
1832, di re Ferdinando II di Borbone con Maria Cristina di Savoia….
….il
santuario è croce latina con una sola navata. L'interno è stato affrescato da
Giuseppe Canepa nel XVIII secolo e ripreso, nel 1911, da Rodolfo Gambini. Nella
prima cappella della parte destra, dedicata all'Assunta, la tela sull'altare è
opera del pittore Lazzaro Tavarone del 1616; nella seconda cappella sinistra la
tela Santi Anna e Gioacchino e la Madonna giovinetta di Giuseppe Canepa del
1785. Nel transetto il crocifisso è attribuito ad Anton Maria Maragliano,
mentre le sottostanti quattro statue marmoree dello scultore Antonio Brilla.
Nella sagrestia, oltre al "tesoro del santuario", il dipinto della
Sacra Famiglia di Domenico Fiasella….
.....scarponcini ai piedi e
incominciamo a camminare ….. qualche metro su strada asfaltata che gira sopra
la stazione fino a raggiungere lo sterrato in prossimità di alcune villette......
...in meno di venti minuti ci troviamo all’inizio dell’anello (loc. Gazeu mt. 290) dove ci incanaliamo nella valle del rio Baiardetta che guadiamo in prossimità di un piccolo laghetto…..
...in meno di venti minuti ci troviamo all’inizio dell’anello (loc. Gazeu mt. 290) dove ci incanaliamo nella valle del rio Baiardetta che guadiamo in prossimità di un piccolo laghetto…..
….a
questo punto e necessario finalmente compiere un movimento verso l'alto, da
adesso in poi inizia la salita “quella vera” !!!
….all’inizio la salita e
protetta da un tratto boscoso per poi iniziare una lunga cresta molto suggestiva
che richiede a volte l’uso delle mani, ma mai pericolosa, molto divertente anche per i cani……
……si alternano sentieri gentili che scansano la cresta sul
versante ovest a divertenti passaggi tra piccole rocce (si torna bambini) ……perché
abbiamo davanti un percorso tutto da scoprire …..una di quelle gite che speri
non finiscano mai visto il loro fascino…..
…..la pendenza è sempre molto sostenuta e il vento di "Maestrale" che ci accompagna sin dalle prime ore del mattino è sempre bello teso…….
.......dopo esserci lasciati alle spalle il bivacco G.B. Zucchelli sui prati del monte Pennello iniziamo a scendere verso est per completare il nostro anello seguendo il segnavia (rombo rosso vuoto)....

….puntiamo verso destra
seguendo il segnavia (tre punti rossi) direzione Colle Baiarda (mt.700), e quando
avvistiamo la cappelletta con il tetto verde collocata in un pascolo su Punta
Pietralunga (mt. 676) .....
…..la pendenza è sempre molto sostenuta e il vento di "Maestrale" che ci accompagna sin dalle prime ore del mattino è sempre bello teso…….
…il
termine pendenza è usato per indicare il grado di ripidità o di inclinazione di
una di un tratto di percorso.....
…il maestrale è il vento
che spira da Nord-Ovest; tale direzione è indicata simbolicamente nella
cosiddetta rosa dei venti. Vi sono due possibili etimologie di questo nome, a
seconda che consideri la prassi romana di collocare la rosa dei venti al centro
del Mediterraneo, o invece quella medievale che la posiziona sull'isola di
Zakynthos in Grecia. La
“genesi” di questo vento si ha quando correnti di aria polare o artica
irrompono nel Mediterraneo occidentale dalle coste della Provenza. In queste
circostanze, le masse d'aria provenienti da Nord, scavalcando il Massiccio
Centrale francese ed i Pirenei, si incanalano lungo la valle del Rodano, dove
vengono molto accelerate dalla rapida discesa sui versanti sottovento. Nella
maggior parte dei casi, questa accelerazione consente ai venti di Maestrale di
giungere ancora irruenti fino alle coste di Corsica e Sardegna, interessate da
questo vento con una certa frequenza, anche in zona anticiclonica…
…..un leggero tratto
pianeggiante ci fa superare una selletta che ci presenta l’ultimo sforzo per
arrivare alla croce dei 1001 metri di Punta Martin....
....il rilievo ha forma di piramide rocciosa ed è posto sul
versante sud-ovest del massiccio ofiolitico del monte Penello (o Pennello) del
quale costituisce la massima elevazione; la sua mole, piuttosto imponente, dal
momento che si sviluppa per circa 800 m di dislivello, domina le valli del rio
Baiardetta e del rio Martin oltre la località di Acquasanta e il suo Santuario......
....nonostante la vetta si trovi a meno di 7 km in linea
d'aria dal mare, i suoi ripidi fianchi sono caratterizzati da un aspetto
selvaggio e insolitamente alpestre.....
…la
Punta Martin si trova nell'entroterra di Genova Pra' e si erge a nord-est
dell'abitato dell'Acquasanta. Amministrativamente gran parte di questo rilievo,
inclusa la vetta, rientra nei confini amministrativi del Comune di Genova,
tuttavia il crinale - che dal letto del Rio Martin si sviluppa fino
all'anticima ovest, attraverso Cima Legea e Rocca Calù - si trova
amministrativamente nel comune di Mele: in particolare, proprio l'anticima
ovest (933 m s.l.m.) costituisce il punto altimetricamente più elevato del
territorio amministrativo di questa municipalità….
….altri
sentieri salgono dalle delegazione di Pra' e di Pegli, o con meno pendenza,
hanno inizio dal Passo del Turchino e dai Piani di Praglia (Alta Via dei Monti
Liguri), altra via di media pendenza si diparte da San Carlo di Cese,
nell'entroterra di Pegli….
Sul
fianco sinistro del rio Baiardetta è presente un'ardita bastionata rocciosa già
palestra di roccia degli alpinisti genovesi....
.......dopo esserci lasciati alle spalle il bivacco G.B. Zucchelli sui prati del monte Pennello iniziamo a scendere verso est per completare il nostro anello seguendo il segnavia (rombo rosso vuoto)....
…….in prossimità
del monte Fontanabuona (mt.966 ), alla nostra sinistra troviamo una piccola
fonte, dei tavolini per una pausa e una splendida vista sul porto del Ponente di Genova….
……allora svoltiamo a destra in discesa sul sentiero “Carlo
Poggio” sino al Masso del Ferrante …
….in
previsione delle celebrazioni per il 150° di fondazione del CAI dell’anno
seguente, un gruppo di soci della sottosezione CAI-ULE di Sestri Ponente decise
di riattare un vecchio sentiero abbandonato che, staccandosi dal sentiero Frassati
poco a monte della Colla di Pra, passa nei pressi del masso del Ferrante e
raggiunge la Colla Baiarda, dedicandolo alla memoria di Carlo Poggio, ex
reggente della sottosezione scomparso nel 2010….
…l’iniziativa
ha richiesto numerosi interventi e un duro lavoro da parte di molti volontari
in un ambiente naturale di particolare bellezza, caratterizzato però da una
natura piuttosto aspra e da un terreno pietroso che ha richiesto interventi
onerosi di pulizia, taglio di rami, spostamento di pietre, realizzazione di
scalini al fine di superare i tratti più impervi. Si è provveduto a
ripristinare i passaggi più agevoli, oltre a posizionare cartelli e segnalare
il sentiero con la sigla SCP…
…..dal Masso del Ferrante
scendiamo sempre di più nel verde più assoluto contanto veramente tantissimi “Cairn”
o anche detti “Omini di pietra”, sino a raggiungere il Rio Baiardetta che ci
accompagna con divertenti saliscendi tra rocce e piccoli laghetti….
…in
montagna gli omini di pietra sono utilizzati per indicare il percorso da
seguire, in assenza o come integrazione delle indicazioni ufficiali. Sono
costruiti dagli escursionisti per segnalare l'andamento del sentiero in
passaggi non particolarmente evidenti, dove sarebbe possibile uscire dal
tracciato. È raro trovare ometti di pietra lungo sentieri ben tracciati, in
quanto la loro utilità non sussisterebbe;
più frequente è invece il loro utilizzo lungo percorsi su ghiaioni o su
roccia, ove difficile è il tracciamento del percorso….
….con il “sentiero Frassati” rientriamo passando
nuovamente dalla località “Gazeu” per chiudere così il nostro anello …… pochi
minuti ancora e rientriamo passando sopra la stazione ferroviaria ……
“Tutela
naturalistica”
….la
montagna e l'area circostante fanno parte del SIC ….. sito di interesse
comunitario o sito di importanza comunitaria,
è un concetto definito dalla direttiva comunitaria n. 43 del 21 maggio
1992, (92/43/CEE) direttiva del Consiglio relativa alla conservazione degli
habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, nota
anche come direttiva "Habitat, recepita in Italia a partire dal 1997….
….secondo
quanto stabilito dalla direttiva, ogni stato membro della Comunità europea deve
redigere un elenco di siti nei quali si
trovano habitat naturali e specie animali (esclusi gli uccelli previsti nella
direttiva 79/409/CEE o direttiva Uccelli) e vegetali. Sulla base di questi
elenchi, e coordinandosi con gli stati stessi, la Commissione redige un elenco
di siti d'interesse comunitario (SIC). Entro sei anni dalla dichiarazione di
SIC l'area deve essere dichiarata dallo stato membro zona speciale di
conservazione (ZCS). L'obiettivo è quello di creare una rete europea di ZSC e
zone di protezione speciale (ZPS) destinate alla conservazione della
biodiversità denominata Natura 2000….
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