venerdì 23 gennaio 2015

Acquasanta - Punta Martin 2014



“ANELLO”

Acquasanta (mt.165 s.l.m.) – Punta Martin (mt. 1001 s.l.m.) – Monte Pennello (mt.995 s.l.m.)
Colle Baiarda (mt.700 s.l.m.)





- Tempo di percorrenza  5 h
- dislivello  mt. 836
- Segnavia  a salire  (linea rossa – punto)
  a scendere  (rombo rosso - tre punti rossi - sentiero Frassati)
- raccordo 38 d 4 
- periodo - 26 ottobre 2014


            
         














Partendo da Genova in auto bisogna percorrere l’autostrada A 10 in direzione Ventimiglia e uscire al casello di Voltri.  Al semaforo girare  a destra su   un lungo rettilineo  che ci porta ad un crocevia con indicazioni “passo del Turchino “. Percorriamo la strada provinciale 456 per un paio di chilometri  sino a quando incontriamo sulla destra il cartello che ci indica il Santuario dell’Acquasanta.

….. l’auto si può lasciare nel piazzale  del  Santuario  oppure come ho fatto io davanti alla stazione ferroviaria due curve più in alto....

…il santuario è un luogo di culto cattolico di Genova, la frazione sorta intorno a questa fonte si sviluppò nel tempo grazie alla venerazione della Madonna dell'Acquasanta a cui fu dedicato un santuario che, posto sotto la giurisdizione della Pieve di Palmaro, è da sempre meta di pellegrinaggi delle confraternite di Mele, Arenzano, Crevari, Voltri, Palmaro e Pra', tutte facenti parte dell'antica Pieve….



….il santuario di Nostra Signora dell’Acquasanta è stato costruito tra il 1683 e il 1718, su un progetto iniziale probabilmente opera dell'architetto lombardo Carlo Muttone a cui, sempre a Genova, sono attribuite anche la chiesa di Santa Croce e San Camillo (sita in una traversa di Via XX Settembre) e la chiesa di San Luca (sita nel centro storico)….Durante i secoli successivi negli interni sono stati aggiunti diversi altari (l'altare maggiore è stato costruito a partire dal 1730 da Francesco Maria Schiaffino e terminato da Carlo Cacciatori, un suo allievo) e cappelle. La facciata, realizzata in base ad un progetto di Maurizio Reggio e i due campanili, sono stati completati agli inizi del XX secolo, tra il 1900 e il 1911….
….due lapidi poste all'interno del Santuario ricordano il matrimonio, il 21 novembre 1832, di re Ferdinando II di Borbone con Maria Cristina di Savoia….



….il santuario è croce latina con una sola navata. L'interno è stato affrescato da Giuseppe Canepa nel XVIII secolo e ripreso, nel 1911, da Rodolfo Gambini. Nella prima cappella della parte destra, dedicata all'Assunta, la tela sull'altare è opera del pittore Lazzaro Tavarone del 1616; nella seconda cappella sinistra la tela Santi Anna e Gioacchino e la Madonna giovinetta di Giuseppe Canepa del 1785. Nel transetto il crocifisso è attribuito ad Anton Maria Maragliano, mentre le sottostanti quattro statue marmoree dello scultore Antonio Brilla. Nella sagrestia, oltre al "tesoro del santuario", il dipinto della Sacra Famiglia di Domenico Fiasella….

.....scarponcini ai piedi e incominciamo a camminare ….. qualche metro su strada asfaltata che gira sopra la stazione fino a raggiungere lo sterrato in prossimità di alcune villette......
 ...in meno di venti minuti ci troviamo  all’inizio dell’anello (loc. Gazeu mt. 290) dove ci incanaliamo nella valle del rio Baiardetta che guadiamo in prossimità di un piccolo laghetto…..





….a questo punto e necessario finalmente compiere un movimento verso l'alto, da adesso in poi inizia la salita “quella vera” !!!






….all’inizio la salita e protetta da un tratto boscoso per poi iniziare una lunga cresta molto suggestiva che richiede a volte l’uso delle mani, ma mai pericolosa,  molto divertente anche per i cani…     






……si alternano sentieri gentili che scansano la cresta sul versante ovest a divertenti passaggi tra piccole rocce (si torna bambini) ……perché abbiamo davanti un percorso tutto da scoprire …..una di quelle gite che speri non finiscano mai visto il loro fascino…..























…..la pendenza è sempre molto sostenuta  e il vento di "Maestrale" che ci accompagna  sin dalle prime ore del mattino è sempre bello teso…….


…il termine pendenza è usato per indicare il grado di ripidità o di inclinazione di una  di un tratto di percorso.....

…il maestrale è il vento che spira da Nord-Ovest; tale direzione è indicata simbolicamente nella cosiddetta rosa dei venti. Vi sono due possibili etimologie di questo nome, a seconda che consideri la prassi romana di collocare la rosa dei venti al centro del Mediterraneo, o invece quella medievale che la posiziona sull'isola di Zakynthos in Grecia.  La “genesi” di questo vento si ha quando correnti di aria polare o artica irrompono nel Mediterraneo occidentale dalle coste della Provenza. In queste circostanze, le masse d'aria provenienti da Nord, scavalcando il Massiccio Centrale francese ed i Pirenei, si incanalano lungo la valle del Rodano, dove vengono molto accelerate dalla rapida discesa sui versanti sottovento. Nella maggior parte dei casi, questa accelerazione consente ai venti di Maestrale di giungere ancora irruenti fino alle coste di Corsica e Sardegna, interessate da questo vento con una certa frequenza, anche in zona anticiclonica…







…..un leggero tratto pianeggiante ci fa superare una selletta che ci presenta l’ultimo sforzo per arrivare alla croce dei 1001 metri di Punta Martin....




















....il rilievo ha forma di piramide rocciosa ed è posto sul versante sud-ovest del massiccio ofiolitico del monte Penello (o Pennello) del quale costituisce la massima elevazione; la sua mole, piuttosto imponente, dal momento che si sviluppa per circa 800 m di dislivello, domina le valli del rio Baiardetta e del rio Martin oltre la località di Acquasanta e il suo Santuario......

....nonostante la vetta si trovi a meno di 7 km in linea d'aria dal mare, i suoi ripidi fianchi sono caratterizzati da un aspetto selvaggio e insolitamente alpestre.....


…la Punta Martin si trova nell'entroterra di Genova Pra' e si erge a nord-est dell'abitato dell'Acquasanta. Amministrativamente gran parte di questo rilievo, inclusa la vetta, rientra nei confini amministrativi del Comune di Genova, tuttavia il crinale - che dal letto del Rio Martin si sviluppa fino all'anticima ovest, attraverso Cima Legea e Rocca Calù - si trova amministrativamente nel comune di Mele: in particolare, proprio l'anticima ovest (933 m s.l.m.) costituisce il punto altimetricamente più elevato del territorio amministrativo di questa municipalità….



….altri sentieri salgono dalle delegazione di Pra' e di Pegli, o con meno pendenza, hanno inizio dal Passo del Turchino e dai Piani di Praglia (Alta Via dei Monti Liguri), altra via di media pendenza si diparte da San Carlo di Cese, nell'entroterra di Pegli….
Sul fianco sinistro del rio Baiardetta è presente un'ardita bastionata rocciosa già palestra di roccia degli alpinisti genovesi....


















.......dopo esserci lasciati alle spalle il bivacco G.B. Zucchelli sui prati del monte Pennello iniziamo a scendere verso est per completare il nostro anello seguendo il segnavia (rombo rosso vuoto)....




…….in  prossimità del monte Fontanabuona (mt.966 ), alla nostra sinistra troviamo una piccola fonte, dei tavolini per una pausa e una splendida vista sul porto del Ponente di Genova….





….puntiamo verso destra seguendo il segnavia (tre punti rossi) direzione Colle Baiarda (mt.700), e quando avvistiamo la cappelletta con il tetto verde collocata in un pascolo su Punta Pietralunga (mt. 676) .....






……allora svoltiamo a destra in discesa sul sentiero “Carlo Poggio” sino al Masso del Ferrante …

….in previsione delle celebrazioni per il 150° di fondazione del CAI dell’anno seguente, un gruppo di soci della sottosezione CAI-ULE di Sestri Ponente decise di riattare un vecchio sentiero abbandonato che, staccandosi dal sentiero Frassati poco a monte della Colla di Pra, passa nei pressi del masso del Ferrante e raggiunge la Colla Baiarda, dedicandolo alla memoria di Carlo Poggio, ex reggente della sottosezione scomparso nel 2010….
…l’iniziativa ha richiesto numerosi interventi e un duro lavoro da parte di molti volontari in un ambiente naturale di particolare bellezza, caratterizzato però da una natura piuttosto aspra e da un terreno pietroso che ha richiesto interventi onerosi di pulizia, taglio di rami, spostamento di pietre, realizzazione di scalini al fine di superare i tratti più impervi. Si è provveduto a ripristinare i passaggi più agevoli, oltre a posizionare cartelli e segnalare il sentiero con la sigla SCP…























…..dal Masso del Ferrante scendiamo sempre di più nel verde più assoluto contanto veramente tantissimi “Cairn” o anche detti “Omini di pietra”, sino a raggiungere il Rio Baiardetta che ci accompagna con divertenti saliscendi tra rocce e piccoli laghetti….

…in montagna gli omini di pietra sono utilizzati per indicare il percorso da seguire, in assenza o come integrazione delle indicazioni ufficiali. Sono costruiti dagli escursionisti per segnalare l'andamento del sentiero in passaggi non particolarmente evidenti, dove sarebbe possibile uscire dal tracciato. È raro trovare ometti di pietra lungo sentieri ben tracciati, in quanto la loro utilità non sussisterebbe;  più frequente è invece il loro utilizzo lungo percorsi su ghiaioni o su roccia, ove difficile è il tracciamento del percorso….



































….con il “sentiero Frassati” rientriamo passando nuovamente dalla località  “Gazeu”  per chiudere così il nostro anello …… pochi minuti ancora e rientriamo passando sopra la stazione ferroviaria …



“Tutela naturalistica”
….la montagna e l'area circostante fanno parte del SIC ….. sito di interesse comunitario o sito di importanza comunitaria,  è un concetto definito dalla direttiva comunitaria n. 43 del 21 maggio 1992, (92/43/CEE) direttiva del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, nota anche come direttiva "Habitat, recepita in Italia a partire dal 1997….
….secondo quanto stabilito dalla direttiva, ogni stato membro della Comunità europea deve redigere un elenco di siti  nei quali si trovano habitat naturali e specie animali (esclusi gli uccelli previsti nella direttiva 79/409/CEE o direttiva Uccelli) e vegetali. Sulla base di questi elenchi, e coordinandosi con gli stati stessi, la Commissione redige un elenco di siti d'interesse comunitario (SIC). Entro sei anni dalla dichiarazione di SIC l'area deve essere dichiarata dallo stato membro zona speciale di conservazione (ZCS). L'obiettivo è quello di creare una rete europea di ZSC e zone di protezione speciale (ZPS) destinate alla conservazione della biodiversità denominata Natura 2000….


















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